Lukashenko: Pronti a rispondere con armi nucleari se attaccati dalla NATO – Alleanza con la Russia in allerta

Il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, ha lanciato un avvertimento riguardo all’eventualità di un attacco della NATO verso il suo Paese. In una dichiarazione rilasciata durante un incontro a Minsk, ha enfatizzato che tale aggressione attiverebbe la nuova dottrina nucleare recentemente approvata dalla Russia. Lukashenko ha affermato, “Qualora ci attacchino, utilizzeremo armi nucleari e la Russia sarà al nostro fianco”, come riportato dall’agenzia statale Belta.

Lukashenko ha espresso gratitudine a Putin per la revisione della dottrina nucleare russa, citando manovre militari condotte da americani e polacchi ai confini bielorussi. D’altra parte, il Cremlino ha sottolineato che i recenti sviluppi nella dottrina rappresentano un “segnale chiaro” per le nazioni occidentali, dissuadendole dall’intraprendere azioni militari indifferenti contro la Russia e i suoi alleati.

La dottrina nucleare

Nel corso di una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale, Putin ha confermato il diritto della Russia all’uso di armi nucleari in caso di aggressione, incluso scenari in cui l’aggressore utilizzi armi convenzionali, costituendo una minaccia alla sovranità della Federazione. Secondo Putin, qualsiasi aggressione proveniente da uno Stato non nucleare, supportata da un Paese nucleare, sarà considerata un attacco congiunto.

Le nuove norme della dottrina nucleare russa sono state formulate per garantire una maggiore flessibilità ed efficacia nelle strategie di deterrenza, come dichiarato dal presidente della Commissione difesa della Duma, Andrey Kartapolov. È stato osservato che, dalla partenza dell’invasione dell’Ucraina fino a giugno scorso, sono stati 74 i richiami al nucleare da parte di figure pubbliche russe, una cifra che evidenzia un aumento significativo rispetto al passato.

  • Alexander Lukashenko – Presidente della Bielorussia
  • Vladimir Putin – Presidente della Russia
  • Andrey Kartapolov – Presidente della Commissione difesa della Duma