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Nel 1968, Iwao Hakamada fu riconosciuto colpevole per l’omicidio del suo datore di lavoro, della moglie e dei loro due figli adolescenti. La vicenda legale ha finalmente avuto un epilogo con la recente assoluzione di Hakamada da parte di un tribunale giapponese.
26 settembre 2024 | 16.31
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All’età di ottantotto anni, Hakamada è stato infine assolto dopo aver trascorso oltre cinquant’anni nel braccio della morte. Questa decisione è stata presa a seguito della rivelazione che alcune prove utilizzate per incriminarlo erano state falsificate. Recentemente, gli era stato concesso un nuovo processo per chiarire le irregolarità legate alla sua condanna.
Secondo quanto riportato, il lungo periodo trascorso nel braccio della morte ha avuto effetti devastanti sulla salute mentale di Hakamada, tanto che non ha potuto partecipare all’udienza finale per la sua assoluzione. Questo caso rappresenta una delle più lunghe e celebri battaglie legali in Giappone e ha attirato una notevole attenzione pubblica, con circa 500 persone in fila per partecipare all’udienza presso il tribunale di Shizuoka.
Al momento della lettura del verdetto, i sostenitori di Hakamada, radunati fuori dal tribunale, hanno celebrato l’assoluzione con grida di “banzai” e “evviva”. Dall’anno 2014, Hakamada vive sotto la cura della sorella Hideko, attualmente novantunenne, dopo esser stato rilasciato e aver ottenuto un nuovo processo.
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