la visione di orisni sul conflitto in medio oriente
Alessandro Orsini, esperto di sociologia del terrorismo internazionale, è tornato a discutere delle tensioni in Medio Oriente durante la trasmissione “E’ sempre Cartabianca”. La sua analisi si concentra sugli sviluppi attuali tra Hezbollah e Israele, portando alla luce dinamiche cruciali del conflitto.
le capacità di attacco di hezbollah
Orsini ha affermato che Hezbollah non ha ancora dispiegato i suoi missili più potenti e ha sottolineato la crescita del loro arsenale dal 2006 ad oggi. Se nel 2006 Hezbollah disponeva di 15.000 missili, oggi ne possiede ben 150.000. Pur avendo la potenzialità di sferrare un attacco devastante, l’organizzazione chiama in causa la sostenibilità di un conflitto prolungato, soprattutto considerando che in Libano il 44% della popolazione vive in condizioni di povertà.
le strategie israeliane e le conseguenze
Secondo Orsini, l’obiettivo del governo israeliano è quello di costringere Hezbollah a ritirarsi dal sud del Libano. Indicando la volontà del premier Netanyahu di eliminare i leader di Hamas e Hezbollah per ottenere consenso, ha evidenziato che tale strategia non ha mai avuto successo nel ridurre il potere di queste organizzazioni. L’analisi si estende a conseguenze più ampie, con un richiamo a eventi storici tragici.
una riflessione sulla morale del conflitto
Infine, Orsini ha richiamato l’attenzione su una realtà etica preoccupante. Egli ha descritto la situazione attuale come simile a quella della Seconda guerra mondiale, con attacchi mirati a civili e una generale assenza di progresso umano. Questo contesto solleva interrogativi sul futuro della regione e sul trattamento delle popolazioni coinvolte.
ospiti del programma
Nel corso della trasmissione, sono stati presenti i seguenti ospiti:
- Alessandro Orsini
- Bianca Berlinguer