Omicidio Giulia Cecchettin: Le Parole Sconvolgenti di Papà Gino al Processo

Durante la prima udienza che coinvolge Filippo Turetta, accusato di omicidio, il padre della vittima, Gino Cecchettin, ha espresso la sua intenzione di non commentare direttamente l’imputato, ma ha avanzato una richiesta di risarcimento danni pari a 1 milione di euro.

23 settembre 2024 | 15.25

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“Non desidero alcun tipo di vendetta o trattamento speciale, confido che i giudici opereranno con saggezza. Accetterò la pena che riterranno giusta”. Queste le parole di Gino Cecchettin durante una pausa del processo davanti alla corte d’Assise di Venezia, dove Filippo Turetta è accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin.

“Essere presente oggi riaccende il mio dolore. Ogni giorno penso a mia figlia”, ha aggiunto. “La mia presenza in aula è un atto di rispetto verso la corte; deciderò se partecipare di volta in volta. Aspetto un processo equo”.

“Non temo un confronto con Turetta, perché dovrei? Il danno è già avvenuto. La sua decisione di essere presente o meno in aula non è un mio compito giudicarla. Non ho nulla da dirgli”, ha concluso.

Richiesta di risarcimento danni

Nell’atto di richiesta di costituzione di parte civile, Gino Cecchettin, assistito dall’avvocato Stefano Tigani, ha avanzato una richiesta di risarcimento danni pari a circa un milione di euro. La corte d’Assise di Venezia ha riconosciuto come parte civile solo i familiari diretti di Giulia Cecchettin, ovvero:

  • Gino Cecchettin (padre)
  • Elena Cecchettin (sorella)
  • Davide Cecchettin (fratello)
  • Alessio Cecchettin (zio)
  • Carla Gatto (nonna)

La richiesta di costituzione avanzata da altre entità, inclusi quattro associazioni nazionali contro la violenza di genere, Penelope e i comuni di Fossò e Vigonovo, è stata respinta dalla corte, la quale non ha riscontrato un danno diretto in relazione all’omicidio della giovane da parte dell’ex fidanzato.