Il clima politico americano sta vivendo un periodo di forte tensione, nonostante Kamala Harris continui a registrare una crescita nei sondaggi. Le preoccupazioni per un possibile 6 gennaio bis si fanno più pressanti, con l’impatto che tale evento potrebbe avere sulla stabilità istituzionale del paese. Un attento esame della situazione attuale rivela quindi alcune dinamiche significative legate alle imminenti elezioni presidenziali.
lo scenario inquietante per i democratici
Secondo Politico, i dem si trovano di fronte a uno scenario preoccupante: nonostante una potenziale vittoria di Harris alle elezioni presidenziali, i repubblicani potrebbero mantenere il controllo della Camera. Questo darebbe al presidente della Camera, Mike Johnson, l’opportunità di ostacolare il processo di conteggio dei voti, portando la Camera ad avere l’ultima parola sull’esito elettorale, in conformità con il dodicesimo emendamento della Costituzione.
Occorre considerare che nel 2020 Johnson aveva guidato la causa dei repubblicani davanti alla Corte Suprema per tentare di invalidare i risultati in stati cruciali. Questa iniziativa ricevette il sostegno diretto di Trump, che recentemente ha avvallato Johnson come speaker. A meno di due mesi dalle elezioni, Johnson sta cercando di introdurre leggi contro quelle che definisce manovre democratiche per favorire il voto di immigrati irregolari, corroborando così il sospetto di un forte allineamento del partito repubblicano su posizioni Maga.
il consenso nei sondaggi
Una sensazione condivisa tra gli elettori repubblicani, dato che un sondaggio di World Justice Project, riportato da The Hill, ha rivelato che il 46% degli elettori repubblicani non accetterebbe i risultati elettorali se dovesse prevalere il partito democratico. Inoltre, il 14% di questa fascia è disposto a prendere iniziative per contestare i risultati. Non va dimenticato che anche il 27% degli elettori democratici non riconoscerebbe una vittoria repubblicana, di cui l’11% sarebbe pronto a passare ai fatti.
Fonti vicine a Johnson considerano queste preoccupazioni principalmente come una strategia di raccolta fondi da parte dei democratici, sottolineando una “narrativa allarmista” riguardo agli eventuali tentativi di assalto al Congresso e alle minacce alla vita di Trump.
la nuova legge sulle elezioni e le possibili conseguenze
Un ulteriore elemento di preoccupazione è rappresentato dalla nuova legge approvata nel 2022, che ha reso più difficile il blocco del conteggio dei voti, rendendo necessaria l’opposizione di almeno il 20% di ciascuna delle due Camere. Ciò nonostante, i timori dei democratici riguardano la possibilità che Johnson possa convincere un numero sufficiente di repubblicani a bloccare voti elettorali cruciali o a modificare le regole per la certificazione dei voti.
Una delle contingenze più notevoli è rappresentata dalla “contingent election”, una situazione in cui, se nessun candidato raggiunge i 270 voti elettorali certificati, la Camera elegge il presidente e il Senato il vice presidente. Questo sistema favorirebbe i repubblicani, in quanto ogni stato possiede un solo voto, permettendo ai piccoli stati repubblicani di avere lo stesso peso degli stati più popolosi.