Djokovic: Ecco Perché i Miei Figli Non Usano il Cellulare – Scopri la Sua Filosofia

Posizione di Novak Djokovic sull’uso degli smartphone tra i giovani

Il noto campione di tennis, Novak Djokovic, esprime la sua opinione riguardo all’uso eccessivo degli smartphone da parte dei ragazzi. In un’intervista con la televisione serba ‘Blic Tv’, ha condiviso le esperienze dei suoi due figli, Stefan (10 anni) e Tara (7 anni), che si sentono diversi dai compagni di scuola, in quanto non possiedono un telefono cellulare. Djokovic sottolinea l’importanza di distinguersi dalla massa, spiegando che adottare una posizione differente è non solo un segno di forza, ma anche di consapevolezza.

La riflessione sul mondo digitale

Djokovic ha anche approfondito il tema legato all’epoca della digitalizzazione, affermando che i giovani spesso vengono sottovalutati e considerati non informati. Secondo lui, la genitorialità comporta numerosi interrogativi in un contesto in cui i social network svolgono un ruolo importante nella vita dei più giovani. Il campione continua a porsi domande relative all’impatto negativo che un uso eccessivo dei dispositivi tecnologici può avere sui bambini.

La petizione contro l’uso degli smartphone

Senza dubbio, Djokovic sarebbe favorevole alla petizione presente su Change.org, intitolata ‘Stop smartphone e social sotto i 16 e 14 anni: ogni tecnologia ha il suo giusto tempo’. Questa iniziativa richiede al Governo italiano di vietare l’uso di smartphone ai minori di 14 anni e di impedire l’apertura di profili social ai ragazzi sotto i 16 anni. Attualmente, la petizione ha raccolto oltre 22.000 firme e ha visto la partecipazione di vari artisti dell’Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo, tra cui:

  • Paola Cortellesi
  • Pierfrancesco Favino

La mobilitazione sociale evidenzia una crescente preoccupazione per la salute e il benessere dei più giovani in un mondo sempre più connesso. L’auspicio di molti è che si possa promuovere una maggiore consapevolezza su come gestire l’uso della tecnologia nelle nuove generazioni.