Tempesta Boris: 18 Vittime, Dighe Pericolanti e Città in Fuga – Il Dramma Continua

La tempesta Boris ha provocato gravi danni in Europa centrale e orientale, causando conseguenze devastanti e una grave crisi umanitaria. La situazione ha portato le autorità a dichiarare lo stato di calamità naturale in diverse aree colpite.

17 settembre 2024 | 09.13

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Il bilancio delle vittime è salito ad almeno 18 morti a causa della tempesta, la più intensa dal 1997. Un mese di piogge è caduto in pochi giorni su Austria, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria, generando enormi danni e numerosi sfollamenti. La città di Nysa in Polonia, con una popolazione di 42.000 persone, è stata evacuata dal sindaco Kordian Kolbiarz. Nella notte, migliaia di cittadini hanno lavorato per rinforzare gli argini di una diga a rischio di rottura. Anche diverse località in Austria hanno dichiarato evacuazioni.

Ovunque è stato proclamato lo stato di calamità naturale, lasciando centinaia di migliaia di abitazioni senza elettricità e acqua. La circolazione stradale e i trasporti ferroviari sono stati sospesi. Nonostante un apparente miglioramento nelle condizioni climatiche in alcune regioni, il terreno rimane saturo e i fiumi continuano a straripare.

Situazione in Austria

In Austria, la situazione è considerata drammatica, come segnalato da Johanna Mikl-Leitner, governatrice della Bassa Austria. Il governo ha stanziato 300 milioni di euro da un fondo speciale per affrontare le emergenze legate alle dodici dighe che si sono rotte e alle evacuazioni in corso. A Vienna, dove continuano le piogge, quattro linee della metropolitana rimangono parzialmente chiuse.

Conseguenze e supporto alle vittime

Circa 70 imbarcazioni, tra cui una nave da crociera fluviale diretta a Budapest con 102 passeggeri, sono rimaste bloccate sul Danubio. Le autorità temono anche inondazioni in Ungheria, Slovacchia e nella Germania orientale. A Dresda sono stati eretti muri protettivi lungo il fiume Elba, mentre il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha espresso il suo rammarico per le immagini drammatiche degli ultimi giorni, promettendo supporto ai paesi maggiormente colpiti.