Il recente evento politico ha scosso il panorama culturale italiano con le dimissioni irrevocabili del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, presentate nella giornata odierna alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. A seguito di questo sviluppo, Alessandro Giuli è stato nominato come nuovo ministro della Cultura.
06 settembre 2024 | 17.13
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Nella sua lettera di dimissioni, Sangiuliano esprime il malessere causato da un “certo sistema politico mediatico” e sottolinea l’importanza di mantenere le Istituzioni al di sopra delle questioni personali. “Le istituzioni hanno un valore troppo alto per piegarsi alle ragioni dei singoli”, afferma.
La lettera di dimissioni
“Ringrazio per la difesa decisa ricevuta”, si legge nella missiva, che prosegue evidenziando i successi ottenuti nel biennio di governo, come l’aumento del 22% dei visitatori nei musei e del 33% riguardo agli incassi. Inoltre, viene menzionata l’imminente apertura di Palazzo Citterio a Milano e interessanti progetti in corso, inclusi l’ampliamento degli Uffizi e gli investimenti per la Biennale di Venezia.
Sangiuliano afferma che per la prima volta sono state realizzate importanti mostre su autori storici trascurati in passato. Si rende conto delle inimicizie accumulate scegliendo di rivedere il sistema dei contributi al cinema, focalizzandosi su efficienza e riduzione degli sprechi.
“Questo lavoro non può essere compromesso da voci di gossip”, dichiara, sottolineando il bisogno di tranquillità personale accanto alla propria famiglia. Annuncia anche l’intenzione di procedere legalmente contro chi ha causato danni alla sua reputazione, nonché un esposto imminente alla Procura della Repubblica.
“La mia onorabilità è a rischio e è cruciale dimostrare la mia trasparenza. Nessun euro del Ministero è stato speso per attività inappropriate. Intendo andare fino in fondo per svelare eventuali interessi nascosti e per combattere chi ha diffuso fake news“, conclude Sangiuliano.
