I segreti della performance di Rigivan Ganeshamoorthy alle Paralimpiadi: il ruolo dell’ossigeno

La sindrome di Guillain-Barré rappresenta una condizione rara ma grave, che colpisce il sistema nervoso periferico e può avere effetti devastanti sulla qualità della vita di chi ne è affetto. Questo disturbo ha portato personalità come Rigivan Ganeshamoorthy, un atleta italiano, a superare limitazioni significative per raggiungere risultati eccezionali nel campo dello sport, in particolare alle Paralimpiadi di Parigi.

Profilo di Rigivan Ganeshamoorthy

Rigivan Ganeshamoorthy, originario di Roma e figlio di immigrati dallo Sri Lanka, ha dimostrato un’incredibile determinazione. Dopo aver contratto la sindrome di Guillain-Barré all’età di 18 anni, ha scoperto una passione per l’atletica durante il suo ricovero ospedaliero. Sotto la guida dell’allenatore Enrico Ruffini, ha rapidamente ottenuto successi, culminando nella conquista della medaglia d’oro nel lancio del disco nella categoria F52, stabilendo un nuovo record mondiale con un lancio di 27,06 metri.

“La vittoria è dedicata a mia madre, mia sorella, a Roma e all’Italia intera. L’amicizia vale più di una medaglia”.

La sindrome di Guillain-Barré

La sindrome di Guillain-Barré è una neuropatia autoimmune in cui il sistema immunitario aggredisce i nervi periferici, provocando infiammazione che può generare debolezza muscolare, intorpidimento e, nei casi più gravi, paralisi. Sebbene le cause precise non siano sempre chiare, è frequentemente preceduta da infezioni, come quelle di Campylobacter jejuni o virus influenzali.

Sintomi e diagnosi

I sintomi tipici comprendono:

  • Debolezza muscolare che inizia dagli arti inferiori
  • Formicolio e intorpidimento
  • Difficoltà motorie e respiratorie
  • Problemi con la deglutizione e la parola

Ricoveri ospedalieri e trattamenti come la plasmaferesi e le immunoglobuline sono comuni. Negli eventi gravi è necessaria la ventilazione meccanica.

Prognosi e qualità della vita

Il decorso della sindrome di Guillain-Barré varia notevolmente. Molti pazienti vedono un miglioramento dopo alcune settimane, ma il recupero completo può richiedere tempo. Risultati a lungo termine possono includere debolezza o affaticamento persistenti. La forma severa, se non trattata, può portare a conseguenze fatali.

L’esperienza di Ganeshamoorthy, che ha sfidato le limitazioni della sindrome, testimonia come sia possibile eccellere nonostante la presenza di questa condizione. Costretto a utilizzare una sedia a rotelle e a gareggiare con supporto respiratorio, ha comunque raggiunto traguardi straordinari, abbattendo ogni barriera.