L’assassino di Sharon Verzeni trasferito: Moussa Sangare aggredito dai detenuti con bombolette incendiate

Moussa Sangare, accusato dell’omicidio di Sharon Verzeni, è stato recentemente trasferito in un altro carcere per motivi di sicurezza. L’episodio tragico che ha sconvolto la comunità di Terno d’Isola risale al 30 luglio, quando la 33enne è stata brutalmente assassinata.

Il trasferimento di Sangare è avvenuto dopo che è emersa la notizia di attacchi contro di lui da parte di altri detenuti, i quali hanno tentato di inferirgli danno lanciando bombolette incendiate.

ricostruzione dell’omicidio di sharon verzeni

La vittima, Sharon Verzeni, è stata colpita mortalmente da quattro coltellate al torace e alla schiena mentre camminava da sola a Terno d’Isola. Nonostante le sue richieste di aiuto, i soccorsi non sono riusciti a salvarla. L’identificazione del colpevole è avvenuta nella notte tra il 30 e il 31 agosto, portando all’arresto di Moussa Sangare, un giovane di 30 anni con aspirazioni da rapper.

motivazioni e risultato del trasferimento

Nel suo racconto, Sangare ha affermato di non avere alcun legame con la vittima e di non aver avuto motivazioni valide per ucciderla. La sua confessione ha rivelato il suo intento di cercare qualcuno da uccidere, e in questo caso, Sharon è diventata la vittima prescelta. Successivamente, ha sottolineato di aver sotterrato il coltello usato nel delitto accanto al fiume Adda, un gesto simbolico per ricordare l’atto compiuto.

Attualmente, Moussa Sangare si trova in isolamento in una sezione protetta di un nuovo penitenziario, dopo che il tentativo di aggressione da parte di altri detenuti ha reso necessaria la sua protezione. La discrezione sulla sua nuova collocazione è stata mantenuta, per garantire la sua sicurezza.