Il comandante James Cutfield, a capo dell’imbarcazione affondata nei pressi di Porticello, in provincia di Palermo, ha scelto di non rispondere alle domande dei pubblici ministeri durante l’interrogatorio che si è tenuto oggi, martedì 27 agosto. Secondo le informazioni fornite dai suoi legali, Cutfield si trova in uno stato d’animo molto provato a causa degli eventi recenti.
Le decisioni del comandante Cutfield
Il 51enne neozelandese era atteso dai magistrati per chiarire la sua posizione riguardo al tragico naufragio avvenuto tra il 18 e il 19 agosto. In accordo con i suoi avvocati, Giovanni Rizzuti di Palermo e Aldo Mordicchia di Genova, Cutfield ha preferito non rilasciare dichiarazioni, optando per una strategia che prevede di rispondere solo dopo aver esaminato il materiale probatorio presentato dall’accusa.
I legali hanno commentato che:
“James Cutfield è molto provato da tutta questa vicenda ma è deciso a difendersi dalle accuse che gli vengono rivolte dalla Procura”.
Le dichiarazioni precedenti sull’incidente
In precedenza, il comandante aveva rilasciato dichiarazioni informali agli inquirenti della Capitaneria di porto e al magistrato, ammettendo di non essersi accorto dell’arrivo della tempesta. Questa informazione è stata presa in considerazione dalle autorità, che stanno attualmente conducendo un’inchiesta per chiarire esattamente le circostanze del naufragio del Bayesian.
Indagini in corso
Ad oggi, Cutfield è l’unico indagato in merito all’inchiesta per naufragio ed omicidio colposo. È possibile che, con l’avanzamento delle indagini, possano emergere responsabilità anche a carico di altri membri dell’equipaggio, tra cui il primo ufficiale Tijs Koopman.
È fondamentale che l’iscrizione di ulteriori persone sul registro degli indagati avvenga, poiché le autorità intendono verificare se ci siano stata delle negligenze da parte dell’equipaggio. Ciò consentirebbe agli indagati di designare dei periti per assistere durante atti irripetibili come le autopsie delle sette vittime del naufragio.
