“Risulta essenziale tutelare tre luoghi fondamentali della nostra società: la libreria come spazio fisico, il teatro come spazio fisico e la sala cinematografica come spazio fisico.”
27 agosto 2024 | 15.16
LETTURA: 2 minuti
“Il cinema e la cultura contribuiscono a incrementare il PIL e a far girare l’economia.” Queste le parole di Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale, che, in prossimità dell’apertura dell’81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, spiega al Sole24Ore: “Il mio profondo legame con la parola e la scrittura mi porta a sentire una forte responsabilità verso tutte le discipline rappresentate dalla Biennale: arte, architettura, teatro, danza, musica, cinema, senza trascurare l’archivio, che funge da struttura portante del nostro lavoro quotidiano. La Mostra del Cinema è non solo un importante evento, ma anche un punto di interconnessione per le diverse arti.”
“Le grandi personalità del cinema, i registi e gli sceneggiatori, hanno sempre saputo attingere dalla grande letteratura, trasformando tali opere in prodotti artistici di grande valore. Purtroppo, oggi questa pratica è diventata rara”, osserva Buttafuoco, rilevando come, “in modo significativo per il PIL”, sia “essenziale proteggere tre luoghi chiave della nostra società: la libreria come spazio fisico, il teatro come spazio fisico, e la sala cinematografica come spazio fisico. Questi edifici attivano un meccanismo virtuoso in cui ogni euro investito genera un ritorno di tre. È cruciale focalizzarsi su di essi, poiché rappresentano gli spazi in cui si promuove il pensiero critico e si soddisfa la necessità di interazione sociale. L’impoverimento dei nostri territori è direttamente correlato alla chiusura di librerie, teatri e sale cinematografiche. La Mostra del Cinema, con la sua giusta impostazione, rappresenta un ritorno alle sale, evidenziando come le serie televisive siano costrette a confrontarsi con la dimensione cinematografica. Questa è stata un’intuizione brillante di Alberto Barbera”.
“Riguardo alla Biennale, essa deve operare come un vero e proprio ‘casa delle discipline’ e, per utilizzare una metafora evocativa, come il ‘luogo delle Muse’. Deve riuscire a fare quel che nemmeno le Olimpiadi possono più realizzare: essere un momento di tregua, di confronto e di ritrovo globale, dove ognuno porta la propria identità e la propria storia. La Biennale sarà sempre aperta, respingendo ogni richiesta di chiusura, favorendo invece l’apertura e l’espressione artistica di tutti i popoli.”