Naufragio a Palermo: La Drammatica Ricostruzione del PM sulle Estreme Tentative di Salvataggio

Un tragico naufragio ha colpito Porticello, vicino a Palermo, suscitando grande preoccupazione e attenzione da parte delle autorità competenti. La situazione ha portato all’apertura di un’indagine per omicidio colposo plurimo e naufragio colposo, guidata dal procuratore capo di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio. Durante una conferenza stampa, si è fatto riferimento alle circostanze drammatiche che hanno portato alla morte di sette persone, le quali hanno cercato disperatamente di salvarsi mentre il veliero Bayesian affondava.

Indagini in corso

Il procuratore Cartosio ha specificato che, nonostante l’indagine sia attualmente aperta contro ignoti, l’assegnazione di incarichi per le autopsie sarà effettuata a breve. L’autopsia delle vittime è prevista per i prossimi giorni, e potrebbero emergere nuovi sviluppi man mano che le indagini proseguono.

Cosa accadde quella notte

La notte dell’incidente, un razzo rosso lanciato ha avvisato la Guardia Costiera di un’emergenza, ma quando sono arrivati sul posto, il veliero era già affondato. Alcuni sopravvissuti sono stati soccorsi, ma sette persone sono risultate disperse, tra cui il cuoco di bordo, Recaldo Thomas, e sei passeggeri, il cui status ha sollevato preoccupazioni per il loro profilo di “rilievo internazionale”. I cadaveri recuperati includono:

  • Jonathan Bloomer, un banchiere
  • La moglie di Jonathan Bloomer
  • Chris Morvillo, avvocato
  • La moglie di Chris Morvillo

Esami e ricerche sul relitto

Le indagini stanno accumulando prove e indizi cruciale. Elementi come la presenza di portelloni aperti potrebbero necessitare di ulteriori esami sul relitto una volta recuperato. La rapidità dell’affondamento e la differenza di esito tra il salvataggio dell’equipaggio e la perdita dei passeggeri rappresentano punti salienti delle indagini in corso.

Difficoltà nelle immersioni dei sommozzatori

Giuseppe Petrone, capo dei sommozzatori dei Vigili del fuoco, ha descritto le difficoltà delle immersioni a 50 metri di profondità, che presentavano condizioni non convenzionali e richiedevano un’attenzione particolare per garantire la sicurezza degli operatori durante le operazioni di ricerca.