Un grave episodio ha colpito la comunità nella mattinata di giovedì 22 agosto: un neonato di appena 2 mesi è stato scoperto privo di vita nella sua culla.
Situazione del neonato e intervento dei soccorsi
Il neonato era stato accolto in una casa famiglia a seguito di un allontanamento dai genitori tossicodipendenti. Al momento della sua nascita, il piccolo risultava positivo alla cocaina. Nonostante i tentativi di rianimazione da parte dei sanitari accorsi, il bambino era già deceduto al loro arrivo.
Accoglienza nella casa famiglia
La morte del neonato ha destato grande tristezza tra gli operatori della casa famiglia che lo ospitava. Era in attesa di un nuovo affidamento da parte del tribunale dei minori, con speranze di una futura adozione in una famiglia affettuosa e idonea.
La situazione ha richiesto l’intervento di:
- Volontari dell’ambulanza della Croce Verde
- Sanitari del 118
- Carabinieri della locale Compagnia
Nonostante il provvedimento di allontanamento, i genitori del neonato avevano la possibilità di incontrarlo. La madre aveva visto il bambino l’ultima volta lunedì, in presenza di un operatore della casa famiglia.
Indagini sulla causa della morte
Le forze dell’ordine stanno attualmente conducendo indagini per determinare le circostanze legate alla morte del neonato. Tra le varie ipotesi esaminate, spicca quella riferita alla “sindrome della morte in culla” (SIDS), che secondo il Ministero della Salute causa circa 250 decessi annui in Italia.
Su disposizione della Procura di Lucca, sarà effettuata un’autopsia sul corpo del neonato per accertare le vere cause di questo tragico evento.
Richieste della famiglia
In un’intervista rilasciata a un quotidiano, l’avvocato della famiglia ha dichiarato:
“Se sarà disposta l’autopsia sul corpicino, nomineremo un nostro consulente. I miei clienti, alla nascita del bimbo, si sono impegnati nel percorso necessario per superare gli ostacoli che hanno portato all’allontanamento del neonato. Questa nascita per loro era stata una speranza che ora è tragicamente spezzata. Ci muoveremo con la Procura di Lucca: vogliamo vederci chiaro per capire se vi siano responsabilità.”