Guerra in Ucraina: Attacco a Kursk Complica le Trattative di Putin

La situazione geopolitica in Ucraina e Russia continua a evolversi rapidamente, con operazioni militari in corso che influenzano significativamente il territorio e le interazioni tra le due nazioni. La recente escalation dei conflitti ha portato a un inasprimento dei rapporti diplomatici, con dichiarazioni incisive da parte dei leader coinvolti.

Dichiarazioni di Putin e Lavrov

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha espresso chiaramente che “qualsiasi colloquio” con l’Ucraina è impossibile dopo l’incursione nella regione di Kursk. Queste affermazioni sono state confermate dal ministro degli Esteri Sergei Lavrov, durante un’intervista rilasciata a Rossiya-1. Lavrov ha sottolineato che l’attacco ha creato condizioni che rendono vano ogni dialogo e ha espresso disapprovazione nei confronti della conferenza sull’Ucraina tenutasi in Svizzera, considerata “inaccettabile” dalla Russia.

Situazione Ucraina a Kursk

Le forze ucraine stanno intensificando le operazioni difensive nella regione di Kursk, controllando oltre 1.250 chilometri quadrati e 92 insediamenti nemici. Il presidente Volodymyr Zelensky ha delineato l’intento di stabilire una “zona di contenimento” e ha descritto l’offensiva come un “significativo investimento” per liberare i prigionieri ucraini trattenuti in Russia. Recentemente, le forze armate ucraine hanno demolito l’ultimo ponte rimasto sul fiume Seym, riducendo le possibilità di rifornimento per l’esercito russo nella zona.

Avanzata delle forze russe nel Donetsk

Le forze russe hanno conquistato la città di Zalisne (nota come Artyomov in russo) nella regione di Donetsk. Il ministero della Difesa russo ha comunicato che le unità hanno liberato questo importante insediamento, situato a meno di 70 chilometri da Pokrovsk, obiettivo strategico della loro offensiva. Il responsabile dell’amministrazione militare di Pokrovsk, Serhii Dobriak, prevede che la città sarà occupata entro una o due settimane, con un flusso costante di evacuazioni di cittadini dalla zona in conflitto.