Nella storia della medicina, la ketamina ha avuto un percorso intrigante, passando da anestetico a nota sostanza da abuso. Questo articolo evidenzia le caratteristiche di questo farmaco, utilizzato sia in chirurgia che nel contesto della dipendenza.
La storia della ketamina come sostanza d’abuso
La ketamina fu sviluppata negli anni ’60 come un anestetico e antidolorifico. Negli anni ’70, iniziò a guadagnare popolarità come sostanza d’abuso all’interno delle comunità hippie. Attualmente, è riconosciuta con vari nomi di strada, tra cui K, Special K, Kit Kat e molti altri. Secondo uno studio sulle acque reflue condotto in Europa, Milano risulta tra le città con il più alto consumo di ketamina, affiancata da città come Bristol, Barcellona e Zurigo.
La ketamina viene talvolta assunta in combinazione con altre sostanze, come alcol e amfetamine, risultando in cocktail pericolosi per la salute. Sebbene la ketamina sia un’importante sostanza anestetica, il suo abuso ha portato a significativi problemi di salute pubblica.
Gli effetti della ketamina
Utilizzando la ketamina, si possono manifestare effetti che inducono l’euforia, un distacco dalla realtà e una percezione alterata della propria esistenza. Sebbene non sia potente quanto altri allucinogeni, come l’LSD, la ketamina è stata impiegata come anestetico durante conflitti, tra cui la guerra del Vietnam, guadagnandosi l’attenzione di diverse fasce di popolazione.
Questo farmaco agisce collegandosi ai recettori NMDA, inducendo effetti dissociativi e riducendo la percezione del dolore. L’uso prolungato comporta rischi, tra cui dipendenza e gravi danni alla vescica. Gli utenti abituali di ketamina possono subire conseguenze gravi e potenzialmente irreversibili su organi essenziali.
In sintesi, la ketamina si presenta come un farmaco con significative indicazioni terapeutiche e forti potenzialità di abuso. Con rischi associati al suo uso ricreativo, è cruciale essere informati e consapevoli delle sue porte e pericoli.
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