Controindicazioni Dieta di Tamberi: L’allarme dell’immunologo esperto

I recenti problemi di salute di Gianmarco Tamberi durante le Olimpiadi di Parigi 2024 hanno sollevato interrogativi riguardo alla sua preparazione atletica. La presenza di calcoli renali ha avuto un impatto significativo sulle sue prestazioni, richiamando l’attenzione sui possibili legami con un regime alimentare poco equilibrato, caratterizzato da una bassa presenza di grassi e un’elevata assunzione di proteine.

La vicenda sanitaria di Gianmarco Tamberi è stata documentata dettagliatamente sui social, fino a culminare con la sofferenza provocata dai calcoli renali e la successiva delusione per non aver raggiunto la finale. Questo scenario mette in luce i rischi correlati alla preparazione di eventi sportivi di alta competitività.

La valutazione dell’immunologo

L’immunologo Mauro Minelli, docente di dietetica e nutrizione all’Università Lum, ha affermato che il tasso di grasso corporeo di Tamberi era inferiore al 3,5%, un valore significativamente al di sotto del range raccomandato dall’American College of Sports Medicine, che è compreso tra 10% e 20% per gli uomini. Tale condizione può comportare effetti negativi sulle funzioni biologiche fondamentali.

Secondo Minelli, “Superare i limiti fisiologici non è mai consigliabile e può influire negativamente sulle prestazioni e sul sistema immunitario”. Uno studio pubblicato sull’International Journal of Sports Physiological Performance ha evidenziato come grasso corporeo inferiore al 4,5% possa compromettere le performance fisiche e le funzioni immunologiche.

Inoltre, Tamberi ha cercato di perdere oltre 5 chili di peso, con una dieta definita “tremenda”, che sembrerebbe basata su un eccesso di proteine e assenza di grassi. Minelli ha suggerito che tale approccio alimentare potrebbe aver causato disidratazione e una concentrazione urinaria elevata, portando alla formazione di cristalli di soluti litogeni, come gli urati, legati a diete ad alto contenuto proteico. Infine, l’atleta ha sottolineato che il suo protocollo di preparazione non deve essere emulato né nella sua esecuzione né nella pianificazione.