Imane Khelif ha conquistato la medaglia d’oro nella categoria 66 kg di boxe alle Olimpiadi di Parigi 2024. La pugile algerina, a soli 25 anni, ha avuto un percorso caratterizzato da polemiche e sfide, culminando con un match finale contro la cinese Yang Liu, vinto con un verdetto unanime dai cinque giudici.
la finale e il percorso di khelif
Nel combattimento finale, Khelif ha avuto un inizio deciso, segnando due colpi puliti che le hanno garantito un punteggio di 10-9 nella prima ripresa. Nella seconda parte della gara, ha ripetuto la performance, mantenendo il vantaggio con lo stesso punteggio e impedendo a Liu di effettuare attacchi significativi. Con un altro 10-9 nella terza ripresa, Khelif ha gestito il match con grande abilità, portando a casa la medaglia d’oro con un risultato unanime.
la controversia e il ritorno alle competizioni
Il successo di Khelif è arrivato anche in un contesto di controversie. La pugile era stata al centro di dibattiti dopo la sua esclusione dai Mondiali 2023 per un’imprecisata questione legata a un test di genere. Inoltre, nel primo turno della competizione olimpica, avrebbe dovuto affrontare l’italiana Angela Carini, la quale si è ritirata dopo soli 45 secondi di lotta, causando ulteriori discussioni sui social media. La dichiarazione di Carini, “Mi ha fatto male”, ha alimentato le polemiche e attirato l’attenzione di politici e media.
la posizione del comitato olimpico internazionale
In risposta alla situazione, il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, ha ribadito l’importanza dell’inclusione delle donne negli sport. Ha affermato che “Khelif è una donna”, sottolineando che le questioni relative all’inclusione non dovrebbero influenzare la partecipazione femminile nelle competizioni sportive.
