Il caso di Andrea Piazzolla, già assistente di Gina Lollobrigida, ha recentemente riacquistato attenzione a seguito della sentenza che lo ha condannato a tre anni di reclusione per il reato di circonvenzione di incapace. Questa decisione è stata emessa dal giudice monocratico di Roma e si basa su un’analisi approfondita dei rapporti tra Piazzolla e la celebre attrice, scomparsa nel gennaio 2023.
07 agosto 2024 | 16.49
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motivazioni della sentenza
Il magistrato ha evidenziato la strategia manipolativa adottata da Piazzolla nei confronti della Lollobrigida, considerandola un’operazione articolata per sfruttare la vulnerabilità dell’attrice. La sentenza riporta che Piazzolla ha ottenuto il ruolo di amministratore unico di una società e ha gestito i conti correnti dell’attrice, accedendo così a risorse finanziarie tramite operazioni di compravendita e locazione.
la dinamica del rapporto
Il giudice ha messo in evidenza la natura irrazionale delle disposizioni patrimoniali effettuate dalla Lollobrigida in favore di Piazzolla. Questa relazione, iniziata nel 2010, ha portato a un legame stretto e quotidiano, culminando in una convivenza fino alla sua scomparsa. Le conclusioni indicano che Piazzolla ha indotto l’attrice a effettuare donazioni sproporzionate, in violazione delle formalità legali requisite.
reazioni legali
I legali di parte civile, avvocati Michele e Alessandro Gentiloni Silveri, hanno espresso soddisfazione per l’accuratezza con cui il Tribunale ha esaminato le prove e attribuito le responsabilità a Piazzolla, sottolineando come queste azioni abbiano avuto un impatto devastante sul patrimonio della Lollobrigida.