“In vista delle prossime elezioni, si preannuncia una significativa lista civica, un movimento di notevole rilevanza e con ampi consensi. La presenza del mio nome nella lista sarà determinata dall’utilità della mia candidatura.”
07 agosto 2024 | 11.45
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“Il ricatto è una parola inadeguata, ma è evidente che per la prima volta si è manifestato un episodio molto chiaro nella relazione tra politica e giustizia.” Così ha dichiarato l’ex governatore Giovanni Toti ai microfoni di RTL 102.5.
“La politica ha da tempo abbandonato le proprie prerogative. Giustizia e politica sono due poteri dello Stato con specifiche immunità e devono operare in modo indipendente. Così come i magistrati sono liberi dalla politica, la politica deve avere protezioni che le consentano di rispondere legalmente, considerando il mandato conferito dai cittadini”, ha evidenziato. “Se la politica non riuscirà a ripristinare questa distinzione tra i poteri, – ha avvertito Toti – assisteremo a un scontro continuo tra giustizia e politica, senza avvantaggiare la verità. È difficile giustificare, dopo quattro anni di indagine e una montagna di prove, il ricorso a arresti improvvisi; questo solleva dei dubbi”.
“Non intendo criticare la magistratura – ha precisato – ho piena fiducia nel lavoro dei magistrati e nel nostro sistema giuridico, ma questa situazione pone interrogativi alla politica, oltre al caso specifico di Giovanni Toti”. “Il ricatto è una parola inadeguata, ma per la prima volta la politica e la giustizia si incrociano in un episodio ben delineato. Sia il giudice per le indagini preliminari che il tribunale del riesame sottolineano che la reiterazione del reato è legata alla permanenza in carica del governatore. Non è accettabile che una persona venga tenuta in carcere o agli arresti domiciliari basandosi su una mera ipotesi di recidiva; è necessaria un’analisi concreta”, ha aggiunto.
“Quindi, le condizioni di attualità e concretezza che la legge richiede per dimostrare la possibilità di reiterazione del reato sono state collegate, per la prima volta, alla carica di governatore. Questo è un argomento che riguarda la politica oltre la mia singola situazione, che si è risolta con le mie dimissioni. Ora la politica deve riflettere. Considerare la reiterazione del reato alla luce di un’inchiesta simile, con un considerevole livello di controllo, pareva improbabile. Eppure, questa è stata la valutazione dei magistrati e, dato che la legge lo consente, tocca al Parlamento della Repubblica occuparsene”, ha affermato l’ex presidente della Liguria.
“Non vedo futuro da governatore, mia esperienza finisce qui”
“Dopo questa esperienza, la mia avventura da governatore della Liguria termina qui – ha sottolineato – Sono stati nove anni significativi, nei quali abbiamo affrontato il Covid e la tragedia del Ponte Morandi. Non vedo futuri sviluppi da governatore, ho dato il mio contributo. Sosterò la mia parte politica e poi rifletterò sul mio futuro, che potrebbe portare a un nuovo impegno politico o a un ritorno alla mia professione. Per il prossimo ciclo elettorale, si sta preparando una lista civica di grande importanza, con notevoli consensi. La mia eventuale candidatura dipenderà dall’utilità, dalla scelta dei partecipanti e dagli alleati nel selezionare il prossimo candidato…’
”Ci sono alcuni aspetti da chiarire – ha aggiunto Toti – e ne discuteremo all’inizio di settembre. Si tratterà di un referendum non su di me, ma su un nuovo modello di Liguria, che ha manifestato cambiamenti significativi e prospettive di sviluppo. Una regione in crescita”.