situazione critica nei penitenziari italiani nel 2024
L’estate del 2024 si presenta drammatica per i penitenziari italiani, caratterizzata da un numero allarmante di suicidi tra i detenuti. Con 61 suicidi accertati al 3 agosto, il ritmo di una morte ogni tre giorni potrebbe portare a un bilancio finale inquietante, potenzialmente superiore ai già preoccupanti dati del 2022, che registrano 85 decessi. Negli ultimi dieci anni, dal 2014 al 2023, sono stati 556 i detenuti che hanno perso la vita in carcere. L’attuale proiezione per il 2024 fa temere di superare le 600 vittime complessive.
determinanti e fattori di rischio
Le statistiche rivelano storie di profonda disperazione e difficoltà. Molti detenuti presentano patologie psichiatriche note o accertate, e un numero significativo di loro è senza fissa dimora. Tra le vittime, figurano due donne che si sono suicidate in carcere, una a Bologna e l’altra nel penitenziario di Le Vallette a Torino. L’età media dei suicidi, si attesta intorno ai 40 anni, includendo un caso di un ultrasessantenne e sei giovani tra i 18 e i 25 anni.
analisi dei dati recenti
Un’indagine condotta dal Garante dei detenuti ha messo in luce che circa la metà dei suicidi avviene nei primi sei mesi di detenzione. In particolare, tra questi, sei si sono tolti la vita entro i primi 15 giorni, di cui tre addirittura nei primi cinque dall’ingresso in carcere. Sorprendentemente, solo il 38% dei deceduti era condannato in via definitiva. I penitenziari con i tassi di suicidio più elevati includono Poggioreale a Napoli, gli istituti di Pavia e Verona, e le celle di Regina Coeli a Roma.
le cifre parlano chiaro
- 61 suicidi accertati nel 2024
- 85 suicidi nel 2022
- 70 suicidi nel 2023
- 556 suicidi dal 2014 al 2023
- Due donne tra le vittime
- Età media dei suicidi: circa 40 anni
- Rappresentanza di giovani tra 18 e 25 anni
- Circa il 38% dei morti con condanna definitiva
- Penitenziari maggiormente colpiti: Poggioreale, Pavia, Verona, Regina Coeli