Tragedia Dopo Cena di Pesce: La Famiglia Accusa l’Ospedale – Poteva Essere Salvata

L’avvocato della famiglia Faraci ha dichiarato che l’autopsia ha escluso cause di morte come emorragie o infarto. L’indagine sulla tragica scomparsa di Giuliana Faraci, avvenuta nelle scorse settimane, è attualmente in corso.

01 agosto 2024 | 11.32

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Dichiarazioni dell’avvocato

Secondo quanto riportato dall’avvocato Salvatore Mancuso, legale della famiglia, la donna di 40 anni, deceduta dopo una cena con amiche, avrebbe potuto salvarsi se avesse ricevuto le cure necessarie in tempo. “L’autopsia non ha evidenziato emorragie, infarto intestinale o aneurisma all’aorta, suggerendo che la morbosità fosse dovuta a una mancata assistenza adeguata”, ha affermato il legale. Sono attualmente sotto indagine due operatori sanitari per omicidio colposo.

Cosa è successo

Giuliana Faraci, il 19 luglio, ha cenato in compagnia di amiche; il giorno successivo ha avvertito un malessere, manifestando febbre e vomito. Nonostante la chiamata al 118, non è stato disposto il ricovero. Il 21 luglio, la donna è stata trovata senza vita dai familiari. Una testimone ha riferito che durante la cena è stata consumata la stessa pietanza: spaghetti allo scoglio e un antipasto di frittura mista. Il deterioramento delle condizioni di salute è iniziato il giorno successivo alla cena.

Esito dell’autopsia

L’autopsia ha escluso cause di morte immediate. Il legale ha riferito che il cuore di Giuliana è stato inviato per ulteriori analisi per capire le cause esatte del decesso. “Si ipotizza che possa essere stata affetta da una gastroenterite, forse non trattata adeguatamente, che ha portato a disidratazione e successivo arresto cardiaco”, ha specificato l’avvocato. Si attende ora il risultato degli esami tossicologici per ulteriori chiarimenti.

La giovane aveva superato un check-up cardiologico completo l’anno precedente. Mancuso ha aggiunto che l’intervento del 118 avrebbe dovuto prevedere il ricovero ospedaliero, poiché un’analisi del sangue avrebbe potuto far emergere un’eventuale carenza di potassio.