Parigi 2024: Il Match di Boxe fra Carini e Khelif Diventa una Questione Politica

L’incontro tra l’azzurra Angela Carini e l’atleta algerina Imane Khelif, in programma oggi 1 agosto, alle Olimpiadi di Parigi 2024, ha attirato l’attenzione per le polemiche che lo hanno preceduto. Carini affronterà Khelif negli ottavi di finale della categoria -66 kg di boxe, un match previsto per le 11:48.

01 agosto 2024 | 00.02

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Il focus dell’incontro riguarda Khelif, significativamente inclusa ai Giochi dopo la sua esclusione dai Mondiali 2023 a causa di livelli di testosterone elevati. Khelif è definita una persona intersex, con variazioni innate legate a cromosomi e ormoni. Il Comitato Olimpico Internazionale ha stabilito che, in base ai requisiti, la 25enne è idonea a partecipare nella categoria femminile.

Angela Carini si avvicina a questo match senza ansie particolari, come evidenziato dal presidente della Federazione Pugilistica Italiana, Flavio D’Ambrosi. Secondo lui, “L’atleta non è preoccupata e dovrà semplicemente affrontare il suo incontro; sarà al pubblico e alla stampa giudicare. Questo è un caso unico, e ci sono figure di riferimento che dovranno garantire il rispetto delle norme olimpiche”, ha affermato D’Ambrosi, indicando che il Coni è l’ente preposto per i rapporti con il CIO.

Il dibattito politico

La situazione ha generato un acceso dibattito politico. Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha sottolineato che esiste una mancanza di omogeneità nei parametri internazionali riguardo i livelli ormonali. Secondo Abodi, la sicurezza degli atleti e l’equità della competizione devono essere prioritarie. Ha aggiunto che per Angela Carini la situazione potrebbe rivelarsi complicata.

Nel frattempo, dichiarazioni sono giunte da diverse figure politiche. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso pubblicamente il suo sostegno a Carini, affermando che non è “politicamente scorretto” tifare per una donna.

Le reazioni di Salvini e Boldrini

Matteo Salvini ha affermato che la presenza di Khelif nelle Olimpiadi è un “schiaffo all’etica del sport”, e che rappresenta un esempio delle “follie dell’ideologia woke”. Ha dichiarato che la sua posizione è condivisa da molti italiani, sostenendo che sia inaccettabile far competere una donna contro un pugile trans.

Laura Boldrini del Partito Democratico ha risposto a quest’opinione, specificando che Khelif è identificata come donna fin dalla nascita e che la sua situazione è dovuta a normative del proprio paese che non permettono modifiche ai documenti ufficiali. Ha criticato l’accesa polemica, suggerendo che il focus dovrebbe restare sulla serenità di Carini mentre si prepara per il suo incontro.