L’analisi di un recente studio condotto in Corea del Sud ha rivelato un aumento significativo del rischio di perdita dell’udito tra i giovani adulti che hanno contratto il Covid-19. Questo articolo esamina i dati raccolti da un campione di 6,7 milioni di persone, evidenziando l’incidenza di problemi uditivi in coloro che hanno vissuto l’infezione.
31 luglio 2024 | 14.20
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risultati dello studio
Ricercatori sudcoreani hanno esaminato i dati di giovani adulti tra i 20 e i 39 anni, tutti senza precedenti problemi uditivi, nel periodo da gennaio 2020 a dicembre 2022. Tra i partecipanti, il 72% aveva contratto il Covid, e il 93,1% aveva completato il ciclo vaccinale. È stato riscontrato che i disturbi uditivi si sono manifestati con una frequenza tre volte superiore in seguito all’infezione.
tipologie di perdita uditiva
Nel periodo di studio si sono registrati 38.269 casi di sordità e 5.908 casi di ipoacusia neurosensoriale, causati da danni al nervo acustico. È stato evidenziato che il rischio di sviluppare tali problematiche è stato significativamente maggiore tra coloro che hanno contratto il virus Sars-CoV-2.
fattori di rischio associati
Analisi ulteriori hanno mostrato come i giovani adulti con diabete e con anomalie nei livelli di colesterolo presentano un rischio ancora più elevato di perdita uditiva dopo l’infezione da Covid-19. Gli studiosi suggeriscono che operatori sanitari debbano considerare screening e monitoraggi per rispondere a questo nuovo problema di salute pubblica.
conclusioni e raccomandazioni
I risultati dello studio indicano l’urgenza di ulteriori analisi, che dovrebbero includere dati audiologici oggettivi e un follow-up più esteso, per approfondire i meccanismi biologici che influenzano l’udito a seguito dell’infezione da Sars-CoV-2. L’impatto della sordità sulla qualità della vita, sul rendimento scolastico e sulle interazioni sociali è significativo e merita attenzione.