Parigi 2024: Organizzatori Chiedono Scusa per la Cerimonia, Nessuna Offesa Intenzionale alle Religioni

Descamps, responsabile della comunicazione per Parigi 2024, ha espresso le proprie scuse a seguito delle polemiche relative alla cerimonia di apertura.

28 luglio 2024 | 16.09

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Gli organizzatori delle Olimpiadi di Parigi 2024 hanno deciso di scusarsi per le reazioni suscitate dalla cerimonia di apertura, avvenuta il 26 luglio, che è stata definita da alcuni come ‘blasfema’. Anne Descamps ha dichiarato: “Non era nostra intenzione mancare di rispetto a nessun gruppo religioso. La nostra volontà era invece quella di promuovere tolleranza e comprensione. Se qualcuno si è sentito offeso, ci scusiamo”.

Questa controversia riguarda in particolare una rappresentazione che il pubblico ha percepito come una parodia queer dell’Ultima Cena, oggetto di critiche da parte di esponenti ecclesiastici e politici. I vescovi francesi hanno denunciato la rappresentazione come “derisione del cristianesimo”.

Commento del direttore artistico

Thomas Jolly, direttore artistico della cerimonia, ha affermato: “L’obiettivo era quello di creare un grande banchetto legato agli dei dell’Olimpo. Non vi è mai stato il desiderio di denigrare o offendermi”. Ha ribadito che la cerimonia aveva come scopo la riconciliazione, e non la divisione.

Jolly ha anche sostenuto che “In Francia abbiamo il diritto di amarci come vogliamo”, sottolineando che l’intento del suo lavoro fosse di essere inclusivo e non provocatorio.

Critiche e reazioni

Diversi individui e organizzazioni hanno manifestato il loro disappunto nei confronti della cerimonia, evidenziando la necessità di rispettare le convinzioni religiose e la cultura.

Personaggi e figure coinvolte

Le principali personalità citate in relazione all’evento includono:

  • Anne Descamps – Direttrice della comunicazione di Parigi 2024
  • Thomas Jolly – Direttore artistico della cerimonia di apertura
  • Vescovi francesi – Esponenti della Chiesa critici nei confronti della cerimonia
  • Politici vari – Critici della rappresentazione e della cerimonia in generale