Parere favorevole a suicidio assistito: nuova sentenza della Corte Costituzionale
26 luglio 2024 | 17.45
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Dopo settimane di attesa, l’Ausl Toscana Nord Ovest ha finalmente espresso un parere positivo riguardo alla richiesta di morte assistita da parte di una donna di 54 anni, residente in Toscana, e affetta da sclerosi multipla progressiva. La paziente ha soddisfatto tutti e quattro i requisiti indicati nella sentenza 242/2019 (Cappato/Dj Fabo) per l’accesso legale al suicidio medicalmente assistito in Italia. Qualora confermi la sua intenzione, potrà avviare le procedure per terminare le sue sofferenze.
La donna aveva presentato la richiesta di verifica delle sue condizioni il 20 marzo e, dopo il diniego, aveva diffidato l’azienda sanitaria il 29 giugno, chiedendo una revisione della relazione riguardo al “trattamento di sostegno vitale”, considerando la sua totale dipendenza dall’assistenza esterna e il rifiuto consapevole della nutrizione artificiale.
La recente sentenza della Corte Costituzionale
La considerazione positiva fornita dalla Asl è giunta alla luce della nuova sentenza della Corte Costituzionale 135 del 2024, che ha ridefinito l’interpretazione del concetto di “trattamento di sostegno vitale”. In precedenza, infatti, l’ente sanitario non riconosceva questo requisito equiparando il rifiuto della nutrizione artificiale all’assenza del “trattamento di sostegno vitale”. I giudici hanno stabilito che non vi è differenza tra un paziente già sottoposto a tali trattamenti e uno che ne necessita senza esserne attualmente percettore.
“Questa è la prima applicazione della sentenza numero 135 della Corte, che amplia e non discrimina il requisito del trattamento di sostegno vitale conforme alla sentenza 242”, ha dichiarato Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’Associazione Coscioni e avvocato della donna. Dopo un lungo periodo di attesa e sofferenze, la signora potrà stabilire con il suo medico di fiducia il momento e le modalità per ricevere assistenza nella somministrazione del farmaco. Le decisioni della Consulta, che godono di valore legislativo, disciplinano le procedure da seguire per chi desidera procedere con il suicidio medicalmente assistito. Si richiederà ora un intervento legislativo adeguato da parte del Parlamento per allineare le norme vigenti a quanto stabilito dalla Corte.