Le recenti indagini sull’omicidio di Caterina Ciurleo hanno portato all’arresto di due giovani ventenni accusati di un crimine di inaudita gravità. L’ordinanza del giudice per le indagini preliminari di Roma, Paolo Scotto di Luzio, descrive dettagliatamente la violenza e la determinazione degli indagati, evidenziando la natura pericolosa delle loro azioni.
26 luglio 2024 | 15.26
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Il giudice ha affermato che si è trattato di una vera e propria caccia ai danni di un tossicodipendente albanese. Il gesto è stato descritto come spropositato, in quanto i due indagati hanno sparato numerosi colpi di arma da fuoco in pieno giorno, a volto scoperto, senza preoccuparsi della sicurezza di terzi. Caterina Ciurleo, una donna di 81 anni, è stata colpita da un proiettile vagante mentre si trovava nell’auto di un’amica il 23 maggio scorso.
I due giovani, uno alla guida e l’altro direttamente coinvolto nel sparo, sono stati arrestati dopo un’importante operazione da parte della Squadra Mobile, coordinata dal pm della DDA Carlo Villani. La dinamica dell’agguato ha evidenziato che la donna non era il reale obiettivo, poiché i colpi erano diretti verso un altro veicolo.
Dettagli dell’indagine
Le indagini hanno rivelato che gli autori dell’azione hanno inseguito per quasi due ore un’altra auto, mostrando una notevole determinazione nella loro intenzione di compiere il delitto. In particolare, il giudice ha sottolineato che il comportamento degli indagati, che hanno aperto il fuoco solo quando i veicoli erano a breve distanza, indica una premeditazione e un chiaro intento omicida.
Elementi di pericolosità sociale
Il giudice ha messo in evidenza la sicurezza dimostrata dai due indagati nell’uso delle armi, considerandola un ulteriore indice della loro propensione al delitto. Entrambi hanno mostrato comportamenti tali da evidenziare una personalità violenta e caparbia. Inoltre, sono emersi precedenti penali, uno legato al traffico di droga e l’altro per resistenza a pubblico ufficiale.
Conclusioni
Le modalità con cui è avvenuto il crimine, unite alla valutazione complessiva dei soggetti coinvolti, hanno portato a considerare l’azione come estremamente grave, giustificando così la custodia cautelare dei due arrestati. La condotta mantenuta post-reato, comprese le azioni di abbandono dell’auto e distruzione di prove, sottolinea ulteriormente la loro capacità criminale e il rischio che rappresentano per la comunità.
Persone coinvolte:
- Caterina Ciurleo – Vittima
- Indagato 1 – Ventenne alla guida
- Indagato 2 – Ventenne che ha aperto il fuoco
- Carlo Villani – PM della DDA
- Paolo Scotto di Luzio – Giudice per le indagini preliminari