Il cellulare di Patrizia Cormos funziona ancora: cosa hanno scoperto gli inquirenti?

Continuano senza sosta le indagini sulla tragica vicenda del Natisone, che ha portato alla morte di tre giovani. Gli investigatori stanno ora esaminando il cellulare di Patrizia Cormos per raccogliere maggiori informazioni sulla dinamica dell’incidente.

indagine sul cellulare di patrizia cormos

La Procura di Udine ha avviato un’analisi dettagliata del telefonino di Patrizia Cormos, una delle vittime. Il dispositivo, ritrovato funzionante nella borsetta della giovane, contiene quattro chiamate al 112 effettuate nei minuti precedenti la tragedia. Gli inquirenti cercano foto, video e messaggi che potrebbero chiarire se i giovani avrebbero potuto essere salvati.

momento di cordoglio per le vittime

Due giorni fa, si sono tenuti i funerali di Patrizia e Bianca Doros, unendo riti cattolici e ortodossi in un momento di preghiera. La madre di Patrizia ha affermato che la figlia avrebbe potuto salvarsi, ma ha scelto di non abbandonare l’amica che non sapeva nuotare.

approfondimento delle indagini

Per condurre l’esame del cellulare, la Procura utilizza il proprio laboratorio informatico, senza il coinvolgimento di un perito esterno. L’obiettivo è chiaro: capire la dinamica dell’incidente e verificare eventuali responsabilità per omicidio colposo. Al momento, non ci sono indagati ufficiali. Il procuratore Massimo Lia sottolinea l’importanza di preservare i contenuti del cellulare per le chiamate, messaggi e filmati relativi alla tragedia.

raccolta di testimonianze e valutazione dei soccorsi

Oltre all’analisi del telefono, gli inquirenti stanno raccogliendo testimonianze dalle famiglie delle vittime e dai testimoni oculari. Gli investigatori stanno inoltre consultando esperti per valutare se le procedure di soccorso siano state correttamente seguite. È in corso anche un’indagine sulla segnaletica nella zona del Ponte Romano di Premariacco, dove è presente il divieto di balneazione ma non l’avviso di piene improvvise.

ricerca del ragazzo disperso

Le operazioni di ricerca per il ragazzo disperso, Cristian Molnar, coinvolgono circa ottanta volontari e vigili del fuoco. La diminuzione del livello dell’acqua del fiume potrebbe facilitare gli sforzi di ricerca. Il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, ha confermato che le ricerche proseguono ininterrottamente. Il fratello di Cristian, Petru Radu, si mantiene speranzoso e partecipa attivamente alle ricerche.

una comunità unita nel dolore

La comunità di Udine continua a rimanere unita nel dolore per questa tragedia e cerca risposte e giustizia per le vittime e le loro famiglie. Il tragico evento ha segnato profondamente la comunità, che ora si stringe nel ricordo e nella ricerca di verità.