L’evento matrimoniale tra Mario Pincarelli e la sua compagna ha catalizzato l’attenzione presso la casa circondariale di Borgata Vecchia. Il giovane, condannato a 21 anni di reclusione per il delitto di Willy Monteiro Duarte avvenuto il 6 settembre 2020, ha deciso di unirsi in matrimonio con una 32enne residente a Bracciano, nella provincia di Roma. Questa, si è innamorata di lui seguendone le vicende in televisione e dopo un intenso scambio di lettere, ha fatto la proposta di matrimonio. La donna, convinta dell’innocenza di Pincarelli, ha espresso la sua determinazione ad aspettare che lui venga rilasciato. La cerimonia, di carattere civile, si è svolta nella suddetta struttura penitenziaria, in una cornice intima con la presenza di pochi intimi e la legale del giovane, Loredana Mazzenga, in qualità di testimone.
tensione agli esterni del carcere
L’arrivo della sposa è stato seguito da momenti di tensione tra i familiari presenti e i giornalisti accorsi all’esterno dell’istituto penitenziario. Uno degli invitati, presumibilmente un parente della neo sposa, ha manifestato il proprio disappunto nei confronti dei media presenti con insulti e gesti di disapprovazione. L’episodio, che ha visto la sposa arrivare in una Fiat 500 indossando un vestito rosa e con il volto coperto per mantenere l’anonimato, sottolinea il clima di alta tensione che ha circondato l’evento.
La cerimonia ha segnato l’inizio di una nuova fase per la coppia, che ora potrà incontrarsi una volta a settimana. Nonostante la pesante condanna che grava su Pincarelli, la sua partner si è detta completamente fiduciosa e innamorata, pronta ad attendere il termine della pena detentiva.
Il matrimonio, oltre a suscitare curiosità mediatica, riflette complesse dinamiche sociali e personali, marcando un momento di profonda significatività per i diretti interessati e le loro famiglie. La scelta di celebrare l’unione in una cornice così insolita come quella di un carcere pone in rilievo le sfide e le speranze che animano la vita di coloro che si trovano a fronteggiare situazioni di estrema difficoltà.