Le famiglie italiane si trovano ogni anno di fronte alla sfida di organizzare le settimane estive per i propri figli una volta terminato l’anno scolastico. La ricerca condotta da Adoc ed Eures illumina la situazione attuale riguardante il costo dei centri estivi, mettendo in luce le disparità regionali e la pressione finanziaria su molte famiglie.
Il peso finanziario dei centri estivi
Con l’avvicinarsi della pausa estiva, le famiglie iniziano a pianificare come gestire il tempo libero dei propri bambini. Anni fa, la maggior parte delle donne si occupava a tempo pieno della casa e dei figli, ma la società moderna vede sia padri che madri impegnati nel mondo del lavoro. Questo cambiamento comporta la necessità di trovare soluzioni affidabili per la custodia dei bambini durante i mesi estivi.
Un’offerta diversificata ma costosa
I centri estivi rappresentano una delle soluzioni preferite da molti genitori grazie alla loro offerta che combina attività ludiche con momenti di apprendimento, come lezioni di musica o lingue straniere. Questa vasta gamma di attività si traduce in costi elevati, che possono superare i 2.000 euro a stagione.
Analisi dei costi per città
Approfondendo l’analisi, si evidenzia che il costo medio settimanale per un centro estivo varia significativamente a seconda della città. Prendendo in esame Milano, Bologna, Roma, Napoli e Bari, il report rivela che:
– Il costo medio settimanale a tempo pieno si attesta sui 140,50 euro.
– Per programmi di mezza giornata, il costo medio scende a 95,80 euro.
– Milano emerge come la città più costosa, con una spesa settimanale di 207,70 euro a tempo pieno e 163,10 euro per la mezza giornata.
Questi dati sottolineano le sfide che le famiglie italiane devono affrontare nell’assicurare un’estate arricchente e divertente per i propri figli, cercando al contempo di mantenere sotto controllo i costi.