Il processo relativo all’omicidio di Giulia Tramontano ha visto emergere elementi cruciali durante l’ultima udienza. L’analisi del contenuto del cellulare di Alessandro Impagnatiello, condotta dal capitano dei carabinieri Gianluca Belotti, ha rivelato dettagli significativi circa le ricerche web dell’imputato nei giorni antecedenti il crimine.
evidenze dal telefono di impagnatiello
ricerche compromettenti
Le prove emerse dal dispositivo di Impagnatiello includono ricerche specifiche legate a concetti quali “scomparsa allontanamento volontario” e “Alberto Stasi Bollate”, noto per il suo coinvolgimento in un caso di omicidio. Questi termini hanno sollevato sospetti sugli interessi dell’imputato per casi giuridici simili.
indizi sulla rimozione delle prove
Ulteriormente compromettenti sono state le ricerche effettuate il giorno prima dell’omicidio, focalizzate sulla eliminazione delle tracce di sangue e altre macchie, che hanno stimolato l’emanazione di un avviso di garanzia nei confronti di Impagnatiello immediatamente dopo l’accesso al contenuto del suo telefono.
problematicità nella relazione
L’analisi delle comunicazioni tra Impagnatiello e Giulia Tramontano ha messo in luce la presenza di tensioni e fedeltà incrinata da parte dell’uomo. Nonostante l’omicidio, l’imputato ha continuato a inviare messaggi a Giulia in un tentativo di depistaggio, rendendo evidente la premeditazione alla base dell’atto.
sviluppi nel processo
Le rivelazioni portate alla luce dal capitano Belotti e testimoni aggiuntivi hanno rafforzato la posizione dell’accusa. Il procedimento giudiziario sta dunque procedendo nello sforzo di chiarire la dinamica e le motivazioni dietro all’atroce crimine, con l’obiettivo di garantire una condanna equa per il responsabile.