Nella notte, le operazioni di ricerca e soccorso si sono susseguite in maniera incessante, riguardando i quattro individui scomparsi seguito all’incidente presso l’impianto idroelettrico di Bargi, situato nel territorio del bacino di Suviana, in provincia di Bologna. A causa dell’esplosione, si registra un bilancio provvisorio di tre decessi e cinque feriti, ma le aspettative per rinvenire i dispersi vivi si stanno assottigliando, secondo le affermazioni fornite dal corpo dei vigili del fuoco.
la tragedia alla centrale idroelettrica di suviana
pochissime speranze di salvataggio
Luca Cari, responsabile della comunicazione per i vigili del fuoco, ha esposto il quadro poco ottimistico delle ricerche, evidenziando una situazione disperata, con poche possibilità di ritrovare in vita i dispersi. L’evento sfortunato ha visto l’innalzamento del livello dell’acqua fino al piano -8, posizione in cui era situata la turbina al momento dell’incidente. Questa circostanza pone gli operatori di soccorso di fronte a rischi elevati, impedendo operazioni più decise senza compromettere la sicurezza del personale.
Nonostante lo scarso ottimismo, il personale coinvolto nelle ricerche continua a perlustrare la struttura nella speranza di individuare gli scomparsi. Mezzo più grave e tre feriti sono stati estratti dall’edificio e affidati alle cure mediche necessarie.
possibili cause alla radice dell’incidente
Le cause che hanno portato all’esplosione restano ancora da chiarire pienamente. Diverse ipotesi sono al vaglio degli inquirenti, tra cui eventuali errori nell’assemblaggio della turbina o nell’effettuazione di alcune manovre critiche prima dell’avvio effettivo dell’impianto. Indagini sono attualmente in corso per determinare l’origine esatta del guasto e le responsabilità.
un disastro evitato di misura
Si è sfiorata la tragedia quando delle scolaresche, presenti per una visita all’impianto, sono state tempestivamente fatte allontanare dal luogo dell’incidente a seguito della percezione di un odore di bruciato. L’intuizione e la prontezza dei docenti hanno scongiurato conseguenze potenzialmente molto più gravi.