Nel film “Il diritto di contare” del 2016, veniamo a conoscenza della straordinaria storia di Katherine Johnson, matematica, informatica, fisica e scienziata spaziale, che contribuì in maniera decisiva all’allunaggio e ad altre importanti missioni spaziali della NASA. Impossibile non chiedersi quali siano stati gli ulteriori sviluppi nella vita di questa geniale donna, oltre a quelli narrati nella pellicola. Ecco quindi ripercorrere la sua storia personale e professionale, e svelare alcuni dettagli dell’ambientazione storica del film rispetto alla realtà.
Gli inizi della carriera e il suo ruolo nella NASA
Fin da giovane, Katherine mostrò un talento eccezionale per la matematica. Grazie al supporto della sua famiglia, riuscì a frequentare l’università e a laurearsi, per poi iniziare a insegnare in una scuola pubblica per afroamericani in Virginia. Il suo percorso presso la NASA, analizzato nel film “Il diritto di contare”, iniziò nel 1953. Qui, contribuì attivamente all’allunaggio e alla missione Apollo 13, assistendo l’equipaggio a tornare sulla Terra. Si ritirò nel 1986, dopo una carriera di successi e aver abbattuto numerose barriere razziste.
La vita privata di Katherine Johnson
La matematica si sposò nel 1939 con James Francis Goble, dal quale ebbe tre figlie: Costanza, Joylette e Katherine. Rimase vedova nel 1956, quando il marito morì a causa di un tumore al cervello. Nel 1959, sposò il tenente colonnello James A. Johnson, con cui condivise 60 anni di vita. James morì nel 2019 all’età di 93 anni, mentre Katherine spegneva il suo ultimo compleanno nel 2020, a 101 anni.
“Il diritto di contare”: il film e la realtà storica
Il film “Il diritto di contare” è ambientato in una precisa cornice storica e affronta temi come il razzismo e la segregazione razziale. La storia di Katherine Johnson è anche raccontata nel libro di Margot Lee Shetterly, che sottolinea il ruolo delle altre due donne importanti nella trama: l’aspirante ingegnere aerospaziale Mary Jackson e la matematica Dorothy Vaughan.
La Johnson, in quanto donna afroamericana, ha tracciato una strada verso il cambiamento, lavorando per la NASA dal 1961 e ottenendo un ruolo che, in una società razzista, sarebbe stato destinato a un uomo bianco. Fu lei a stabilire l’affidabilità dei computer IBM sotto il controllo umano e a far sì che l’astronauta John Glenn divenisse nel 1962 il primo americano a orbitare intorno alla Terra.
Facendo un confronto tra Il diritto di contare e la storia vera, ci sono alcune differenze, come il personaggio di Kevin Costner, che non esiste nella realtà, ma è ispirato a tre persone differenti. Alcuni episodi, come la storia del bagno dei bianchi, sono stati romanzati nella pellicola, tuttavia l’ambientazione e il contesto storico risultano molto vicini alla realtà.