Gli indici delle principali Borse europee, a metà mattinata, sono state tutto di segno positivo. Gli indici Ftse Mib e Ftse It All Share di Piazza Affari guadagnano oltre due puntie mezzo percentuali con in testa agli acquisti Fondiaria – Sai, Tenaris e Intesa Sanpaolo. Oltre il punto e mezzo percentuale anche Parigi, Francoforte e Madrid.
Nell’ambito dei mercati asiatici un lieve rialzo per la Borsa di Tokyo dove l’indice Nikkei segna un +0,54% a 8.643,75 punti.
Sul mercato dei cambi, l’euro è stabile nei primi scambi di seduta: la moneta unica vale 1,3466 dollari. Ieri sera l’euro quotava 1,3462.
Per quantoriguarda il comparto obbligazionario c’è da segnalare la corsa in discesa del differenziale tra i Bund tedeschi e i Btp nazionali che torna sotto quota 430 punti base (con i tassi di interesse dei decennali al 6,48%). Scendono di 11 punti anche i crediti default swap, i derivati che assicurano dal rischio sui fallimenti, a 450 punti base. Bene anche i differenziali di Spagna (a 372 punti) e Francia (a 187 punti).
Tutti gli indici, dopo l’annuncio delle trattative franco-tedesche per una riforma dei trattati dell’unione che verranno annunciate lunedì, segnalano la ripresa della fiducia dei mercati sulle sorti dell’unione e dell’euro. Ma forse le dichiarazioni che più di altre hanno colpito positivamente i mercati sono state quelle della cancelliera tedesca che, nel suo intervento al Bundestag, ha ribadito la necessità di un’unione fiscale e che sui bilanci pubblici i paesi dell’Eurozona debbano cedere la loro sovranità. Ha poi detto anche che la Bce «deve essere libera di muoversi in ogni direzione e che lei non la criticherà o farà pressione riguardo ciò che intende o non intende fare».
Quella della Merkel è stata un’apertura che avvalora le ipotesi del governatore Mario Draghi sul ruolo della Bce come stabilizzatrice dell’euro.