L’agenzia di rating Moody’s ha lanciato l’allarme: “la rapida escalation del debito sovrano ed i problemi delle banche che colpiscono la zona Euro mette a rischio le posizioni di tutti i paesi europei. In assenza di misure che stabilizzino le condizioni dei mercati nel breve periodo, o di una stabilizzazione di tali condizioni per altre ragioni, il rischio del credito continuerà a crescere”. Il peggioramento delle prospettive di crescita della zona Euro, unito alle incertezze legate alle contromisure che dovranno adottare i governi di Italia e Grecia, trasformano – secondo Moody’s – in “possibili”, gli scenari apocalittici di default a catena e di disgregamento dell’Euro conseguente alla fuoriuscita dall’euro dei paesi colpiti dalla speculazione.
Per Moody’s l’Europa è ormai giunta ad un bivio. Le uniche due strade percorribili sono o la maggiore integrazione economica (quindi eurobond, banca centrale europea eletta a “banca della banche”, governo fiscale più integrato e omogeneo, ecc), o la maggiore frammentazione ( ritorno ad un maggiore protezionismo e nazionalismo).
Intanto, un portavoce del Fondo Monetario Internazionale ha smentito le voci, circolate a velocità della luce, riguardanti l’esistenza di contatti con il governo italiano in merito ad un fondo di aiuti di 600 miliardi di Euro pronto all’uso. “Non vi sono colloqui con le autorità italiane su un programma di finanziamenti del Fmi”, ha dichiarato. La notizia è stata confermata anche dal commissario Ue agli affari economici, Olli Rehn, il quale ha precisato che un piano di questo tipo è stato discusso in ambito europeo ma che è stato escluso dal Fmi e non più ripreso. Rehn ha confermando la fiducia a Monti e ribadito che la strada migliore per uscire dalla crisi è adottare le misure promesse dai governi colpiti dalla speculazione, unico modo per rasserenare i mercati.
Il Premier Monti, domani a Bruxelles incontrerà Jean-Claude Juncker, il presidente dell’Eurogruppo, prima della riunione dei ministri delle finanze dei 17. A margine dell’Eurogruppo, si terrà anche un “incontro preparatorio” tra Juncker e i presidenti di Consiglio e Commissione Ue, Van Rompuy e José Manuel Barroso. Questa sarà una tappa in cui Monti confermerà lo step di governo del 5 dicembre.