La protesta degli indignati statunitensi continua e provoca polemiche con il sindaco di New York, Michael Bloomberg. La manifestazione che si è tenuta ieri, e che cha visto la partecipazione di 10mila persone (anche se i manifestanti parlano di 35mila presenze), ha tentato l’assalto a Wall Street e poi occupato il ponte di Brooklyn. Gesta che hanno provocato una serie di proteste, ma anche arresti e feriti. Si parla di circa 250 arresti e 17 feriti tra manifestanti e forze dell’ordine. E il sindaco, dal canto suo, ha cercato di sminuire il senso della manifestazione definendola “solo un piccolo disturbo per la città”.
Forte sostengo, invece, è stato portato dall’ospite d’eccezione della giornata di oggi: Roberto Saviano. Il giornalista italiano parteciperà con gli altri manifestanti alle proteste e al raduno di Zuccotti Park e, già nei giorni precedenti, aveva lanciato un appello tramite un videomessaggio: “Spero di vedervi sabato per dimostrare che questa protesta non può essere zittita”.
Saviano interverrà alla manifestazione spiegando come la crisi economica viene sfruttata dalle mafie per continuare a conquistare soldi e potere.
Chi, però, occupa, sfortunatamente, le prime pagine dei giornali è Brandon Watts. Brandon è un ventenne americano, il primo ragazzo ad aver piantato una tende in Zuccotti Park e che in questi giorni vede la sua foto comparire sui quotidiani: la faccia insanguinata dopo uno scontro con la polizia.
Ma dopo che la sede generale di Zuccotti Park è stata sgomberata qualche giorno fa dalle forze dell’ordine, si aprono molte ipotesi sul futuro degli indignati. C’è chi, come il fondatore dei Guardian Angels, Curtis Sliwa , consiglia loro di trasferirsi a Crotona Park nel Bronx perché, essendo ora “come beduini in viaggio”, rischiano che il loro movimento possa perdersi e terminare.