Napoli è la prima città ad attuare i quesiti referendari di giugno.
Oggi il Consiglio comunale di Napoli ha approvato la trasformazione dell’Arin nell’ azienda speciale ABC (Acqua Bene Comune). A conclusione del dibattito, l’assessore Lucarelli ha risposto ad alcune delle questioni che sono state avanzate, sottolineando che “la delibera non ha un carattere esclusivamente formale e che è stata data ai cittadini la possibilità di intervenire nei processi di decisione, coniugando la democrazia della rappresentanza con quella della partecipazione”.
Inoltre, ha annunciato che è già in corso di preparazione il piano energetico.
Il dibattito è cominciato concentrandosi sulle tre mozioni e i quattordici emendamenti presentati alla delibera: nel primo documento sono stati approvati all’unanimità i punti 1 e 4 che impegnano l’Amministrazione a coinvolgere Università e centri di ricerca per la promozione di iniziative in favore dell’ammodernamento degli impianti tecnologici del sistema idrico e dell’innalzamento degli standard qualitativi biologici e l’avvio di una campagna di corretta informazione per un maggiore utilizzo dell’acqua corrente con notevoli risparmi sui bilanci familiari.
La seconda mozione è stata approvata a maggioranza. Le astensioni sono state del Pdl, PDL Napoli, Liberi per il sud e del consigliere Zimbaldi. Tale mozione impegna sia sindaco che Consiglio comunale e la Giunta all’adesione alla manifestazione nazionale del Forum dei movimenti dell’acqua che si terrà a Roma il 26 novembre.
La terza mozione prevede un’informativa al Consiglio sugli effettivi costi sostenuti per la trasformazione dell’Arin in Azienda speciale.
La delibera per la trasformazione dell’ARIN in Azienda speciale è stata approvata a maggioranza. L’unico voto contrario è stato del consigliere Moretto.
Infine l’Aula ha approvato, sempre a maggioranza la ratifica per la realizzazione degli Eventi dell’America’s Cup in programma a Napoli nel 2012 e 2013.
Le parole del sindaco Luigi De Magistris, molto soddisfatto dell’evento: “Ringrazio innanzitutto chi per primo ha voluto questo e ha ottenuto questo: il movimento per l’acqua pubblica.Qualche mese fa, quando ancora non ero sindaco, firmai quel referendum perché ne comprendevo la valenza anche politica. Ed in fondo stiamo andando anche oltre le intenzioni del movimento per l’acqua pubblica perchè ci stiamo occupando di beni comuni e democrazia partecipativa. L’assessorato ad hoc che abbiamo istituito, solo apparentemente può sembrare non avere diretta incidenza politica, perché privo di “portafogli”, ma invece è l’assessorato con maggiore valenza politica della storia di questa amministrazione comunale».
Il Forum Italiano dei movimenti per l’acqua e il comitato acqua pubblica Napoli esultano: “Si tratta delle prima effettiva attuazione del voto referendario, e della volontà di 27 milioni di cittadini, in una grande città: a Napoli l’acqua torna pubblica. Si compie il primo, storico, passo verso la ripubblicizzazione del servizio idrico nel nostro paese. Ci aspettiamo adesso che tutte le altre città seguano l’esempio napoletano”.