Ghilad Shalit da cinque anni in prigionia in terra palestinese, è stato liberato oggi dalle forze di Hamas in cambio della scarcerazione di oltre mille detenuti palestinesi. Ghilad ritornato finalmente dalla sua famiglia, in Alta Galilea, nel piccolo paesino di Mitzpe Hila, oggi affollato da decine di giornalisti di tutto il mondo. Il ragazzo, rapito quando non aveva ancora compiuto vent’anni è molto dimagrito, ma in buone condizioni e ha subito auspicato un futuro di pace tra israeliani e palestinesi.
Ghilad ha dichiarato alla tv di Stato egiziana che racconterà la sua prigionia e che ha “molto da dire a questo proposito”. Sulla sua liberazione il carrista israeliano ha detto che per lui questa “era l’ultima chance” e che il suo rilascio è dovuto alle buone relazioni tra gli egiziani da una parte e israeliani e Hamas dall’altra.
Shalit è stato riconsegnato agli israeliani di prima mattina, accompagnato dalle forze di Hamas attraverso l’Egitto. Ci sono state manifestazioni di gioia in vari paesi mediorientali, anche se qualcuno ha insinuato che lo scambio avvenuto non sia altro che un “cedimento ai terroristi”. Contemporaneamente al suo rilascio, sono stati accompagnato quasi 500 detenuti palestinesi in direzione opposta. L’accordo prevede che altri 500 e più verranno scarcerati e riconsegnati ai palestinesi entro i prossimi due mesi.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si augura che “l’accordo che ha portato alla liberazione di Gilad possa essere il seme di una nuova stagione di dialogo e di un rinnovato anelito verso la pace”. Il capo dello Stato ha espresso la propria “gioia sincera e affettuosa del popolo italiano” in un messaggio a Shimon Peres.