Tax day 2025: scadenze e 42 miliardi da versare all’erario

Il primo ingorgo fiscale dell’anno si avvicina rapidamente, con i contribuenti italiani che dovranno affrontare scadenze significative. Entro il 16 giugno 2025, è previsto un versamento all’erario di 42,3 miliardi di euro in tasse. Questa cifra, secondo l’Ufficio studi della Cgia, appare sottostimata poiché non considera i contributi previdenziali a carico di imprese e lavoratori autonomi.
Scadenze fiscali del 16 giugno 2025
Entro il 16 giugno, i titolari d’impresa dovranno versare almeno 34 miliardi di euro, corrispondente all’80% del gettito totale previsto. Le principali voci includono:
- Ritenute Irpef sui dipendenti e collaboratori familiari: 14,4 miliardi;
- Iva: 13,2 miliardi;
- Imu: 5 miliardi;
- Ritenute Irpef dei lavoratori autonomi: 1,3 miliardi.
È importante notare che le ritenute Irpef e l’Iva rappresentano una mera partita di giro per le aziende. La costante difficoltà nella liquidità rimane un problema significativo per molte piccole imprese.
Scadenze fiscali del 30 giugno 2025
Giugno e novembre sono storicamente mesi critici per il pagamento delle tasse. La scadenza del 30 giugno comporterà un gettito erariale stimato di 17 miliardi di euro, proveniente da diverse imposte:
- Ires: 9,8 miliardi;
- Irap: 4,9 miliardi;
- Irpef: 1,5 miliardi;
- Addizionali Irpef regionali/comunali: 0,9 miliardi.
Pressione fiscale in Europa
L’Italia si colloca al sesto posto in Europa per pressione fiscale sul PIL con un tasso del 42,6%, superata solo dalla Francia. Rispetto ai concorrenti commerciali come Germania (40,8%) e Spagna (37,2%), l’Italia mostra una situazione preoccupante.
Difficoltà burocratiche per le imprese
Le statistiche della Banca mondiale indicano che gli imprenditori italiani dedicano circa 238 ore all’anno alla gestione delle pratiche fiscali. Questo tempo è significativamente maggiore rispetto a Paesi come Francia (17 giorni) e Germania (27 giorni).
Evasione fiscale in calo
Nell’ultimo anno fiscale, l’Agenzia delle Entrate ha recuperato ben 33,4 miliardi di euro dall’evasione. I dati indicano una diminuzione dell’evasione fiscale da 108,4 miliardi nel 2017 a 82,4 nel 2021, con misure come la fatturazione elettronica che hanno reso più difficile la vita agli evasori.
Distribuzione dell’evasione fiscale in Italia
Anche se Lombardia (13,6 miliardi), Lazio (9,2) e Campania (7,7) registrano i valori più elevati in termini assoluti di evasione fiscale, analizzando il tasso percentuale emerge che la Calabria presenta il tasso più alto al 20,4%, seguita da Campania (19,1%) e Puglia (18,7%).