Spoofing telefonico: come difendersi dalla nuova truffa in Italia

Negli ultimi tempi, una truffa sempre più sofisticata ha attirato l’attenzione delle autorità italiane, portando anche Iliad a presentare un esposto alla Procura di Milano. Questa frode, nota come spoofing telefonico, si basa sulla capacità di falsificare il numero del chiamante, inducendo il destinatario a ricevere una numerazione differente rispetto a quella reale.
Meccanismo della truffa
Il funzionamento di questa truffa è preoccupantemente semplice ma efficace. Quando il telefono squilla, sul display può apparire un numero familiare: quello della banca o persino dei Carabinieri. Chi risponde si trova dall’altra parte una persona che ha manipolato la propria identità digitale per sembrare qualcun altro. Esistono applicazioni, anche gratuite, che consentono di modificare il numero visualizzato da chi riceve la chiamata. In alcuni casi, i numeri utilizzati sono completamente fittizi; in altri, appartengono a persone ignare della situazione.
Fasi dello spoofing
La truffa si articola in tre fasi distinte:
- Cli Spoofing: Mascheramento del numero autentico con uno credibile.
- Narrativa d’urgenza: Creazione di un contesto urgente per guadagnare la fiducia dell’utente e ottenere dati sensibili.
- Teleselling regolare: Attivazione del contratto tramite canali apparentemente legittimi per conto di un operatore terzo.
L’abilità dei truffatori nel gestire queste operazioni è notevole; utilizzano software specializzati o servizi online per generare numeri casuali o clonare quelli di aziende rispettabili.
Casi emblematici
Un caso rappresentativo è quello di Michele Rillo, dipendente di Iliad. Ha ricevuto una chiamata da qualcuno che si spacciava per la sua azienda, avvisandolo di un imminente “disservizio sulla linea” e suggerendogli una “rimodulazione tariffaria”. Rillo ha immediatamente riconosciuto la frode grazie alla sua conoscenza interna della compagnia e ha registrato la chiamata prima di procedere con l’esposto.