Saldi: la nascita delle vendite straordinarie in Italia durante il fascismo

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La storia dei saldi in Italia è caratterizzata da un’evoluzione significativa, che ha portato a definire il concetto di “saldi” come lo si conosce oggi. Questo termine, utilizzato nel linguaggio commerciale, fa riferimento alla differenza tra entrate e uscite, rappresentando la vendita di merce invenduta al termine della stagione.

la storia dei saldi in italia

Le prime normative riguardanti le ‘vendite straordinarie’, comunemente note come saldi, risalgono al periodo fascista. Il 2 giugno 1939 segna l’introduzione di due tipologie di vendita: le vendite di liquidazione e quelle straordinarie. Queste pratiche erano destinate a facilitare la rapida esaurimento delle merci, presentando ai consumatori occasioni vantaggiose.

In particolare, le vendite straordinarie si concentravano su articoli d’abbigliamento, considerati prodotti stagionali con un alto rischio di deprezzamento se non venduti in tempo utile. Alcuni aspetti normativi sono rimasti invariati nel tempo, come l’obbligo di indicare chiaramente i prezzi sui cartellini durante il periodo dei saldi. I commercianti hanno guadagnato maggiore libertà nella scelta delle date per tali vendite.

le innovazioni dopo la seconda guerra mondiale

Dopo la caduta del regime fascista nel 1944, le corporazioni locali vennero abolite e i poteri furono trasferiti alle Camere di Commercio. Questo cambiamento portò all’emissione di nuovi decreti legislativi per regolare il settore dei saldi.

il primo disegno di legge nazionale sui saldi

Solo nel luglio del 1979 si assistette all’introduzione del primo disegno di legge nazionale sulle vendite straordinarie (numero 405 A.C.), presentato da alcuni deputati democristiani. Aristide Tesini fu il primo firmatario e sottolineò l’importanza dell’intervento legislativo per contrastare pratiche pubblicitarie ingannevoli che minacciavano la sana concorrenza.

Il governo approvò questo disegno trasformandolo nella legge del 19 marzo 1980 (numero 80), stabilendo così periodi specifici per i saldi e limitando la loro durata massima a quattro settimane.

le modifiche successive alla legge del 1980

A seguito della legge del 1980, nuove modifiche furono introdotte con la legge numero 130 dell’aprile 1991. Tra queste vi fu l’unificazione dei periodi dei saldi su tutto il territorio nazionale: dal 7 gennaio al 7 marzo e dal 10 luglio al 10 settembre. Fu anche stabilito che solo le “vendite promozionali” potevano essere effettuate fuori da questi periodi.

Successivamente, nel 1998 e nel 2001, ulteriori riforme permisero alle singole regioni di determinare autonomamente le date d’inizio dei saldi, conferendo loro maggiori poteri decisionali in materia commerciale.

  • Aristide Tesini – Primo firmatario della legge del ’79
  • Istituto Bruno Leoni – Centro studi torinese
  • Confcommercio – Associazione commerciale italiana
  • Cameral Corporations – Entità abolite dopo il ’44
  • Legislatori italiani – Autori delle leggi sui saldi