Referendum Meloni: perché non ritiro la scheda

In occasione delle celebrazioni del 2 giugno, Giorgia Meloni ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo al prossimo referendum previsto per l’8 e 9 giugno. La premier ha comunicato la sua intenzione di recarsi alle urne, ma con un messaggio controverso: non ritirerà la scheda elettorale. Questa posizione ha suscitato immediatamente reazioni nel panorama politico italiano.
Le polemiche sulla posizione della premier
La scelta di Meloni di non ritirare la scheda è stata criticata da diversi esponenti dell’opposizione. Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, ha espresso il suo disappunto sui social media, definendo questa decisione “indignante” e sottolineando come in quasi trent’anni di carriera politica Meloni non abbia mai preso misure a favore dei lavoratori. Secondo Conte, il suo messaggio di astensione è particolarmente inopportuno in una data che celebra la Repubblica italiana e i diritti civili.
Riferimenti storici
Conte ha anche invitato i giovani a ricordare Teresa Mattei, una figura chiave nella lotta per i diritti civili in Italia, sottolineando l’importanza della partecipazione attiva alla vita democratica del Paese.
Reazioni dell’opposizione
Riccardo Magi, segretario di +Europa e promotore del referendum sulla cittadinanza, ha descritto le affermazioni di Meloni come “falsificate”, evidenziando che non si può andare a votare senza ritirare le schede. Ha denunciato il rischio che questo comportamento possa alimentare l’astensionismo tra gli elettori.
Accuse di sabotaggio
Angelo Bonelli, parlamentare di Avs e co-portavoce di Europa Verde, ha commentato che la lista dei “sabotatori” del referendum ora include anche la premier. Ha accusato il governo di temere l’esito del voto e ha esortato i cittadini a partecipare attivamente al referendum per migliorare le condizioni lavorative nel Paese.
- Giorgia Meloni – Premier
- Giuseppe Conte – Presidente Movimento 5 Stelle
- Riccardo Magi – Segretario +Europa
- Angelo Bonelli – Parlamentare Avs