Referendum e quorum: perché da 30 anni è un sogno irraggiungibile

analisi del quorum nei referendum italiani
Negli ultimi decenni, la partecipazione al voto nei referendum italiani ha mostrato un trend preoccupante. Dal 1995 a oggi, l’unica volta in cui si è raggiunto il quorum del 50% più uno degli aventi diritto è stata nel 2011. Questo fenomeno solleva interrogativi sulla partecipazione civica e sull’importanza attribuita ai quesiti referendari.
il mal di quorum: una costante dal ’95
Il referendum, per essere considerato valido secondo la Costituzione, deve superare la soglia di circa 26 milioni di votanti. Questa cifra continua a rimanere irraggiungibile. Dei 72 quesiti abrogativi proposti fino ad oggi, solo in 39 occasioni è stato possibile raggiungere il quorum, mentre in ben 33 casi non ci si è riusciti.
andamento storico della partecipazione
Fino al 1995, il quorum era stato raggiunto regolarmente dal 1974 (con il referendum sul divorzio) fino alla privatizzazione della Rai nel ’95. L’unica eccezione risale al 1990 con il quesito sulla caccia. A partire dal 1997 e fino al 2022, nessun referendum abrogativo ha ottenuto validità, eccetto quello del 2011 riguardante l’acqua pubblica, che registrò un’affluenza del 54,8%.
I dati recenti sui referendum
Il referendum del 2022 ha segnato un record negativo con una partecipazione del solo 20%, seguito da quello del 2009 (23,3%) e dei referendum del 2003 e 2005 (entrambi con il 25,5%). Le attese sono ora rivolte ai risultati definitivi relativi alle votazioni su lavoro e cittadinanza.
- Referendum sul divorzio (1974)
- Privatizzazione Rai (1995)
- Eccetto caccia (1990)
- Referendum acqua pubblica (2011)
- Referendum lavoro e cittadinanza (2022)
- Premio di maggioranza (2009)
- Articolo 18 (2003)
- GPA (2005)