Programma nucleare iran non distrutto nel report dell’intelligence di trump

Le recenti dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti riguardo al programma nucleare iraniano hanno suscitato un ampio dibattito. La questione centrale è se gli attacchi aerei abbiano effettivamente distrutto le capacità nucleari di Teheran o se, al contrario, ne abbiano solo rallentato il progresso.
La posizione del presidente Trump
Il presidente Donald Trump ha affermato con fermezza che l’Iran non sarà in grado di ripristinare il proprio programma nucleare. Utilizzando termini forti come “obliterated”, Trump ha descritto i raid condotti con bombardieri B-2 e missili Tomahawk sui siti strategici di Fordow, Natanz e Isfahan. Rispondendo alle domande dei giornalisti prima del vertice della NATO all’Aja, ha ribadito: “Quei posti sono stati demoliti, sono andati”. Tali affermazioni non trovano riscontro nelle valutazioni dell’intelligence statunitense.
Le valutazioni dell’intelligence Usa
Secondo un rapporto dell’agenzia di intelligence del Pentagono, i raid non avrebbero distrutto i componenti fondamentali del programma nucleare iraniano ma lo avrebbero solo ritardato di alcuni mesi. Le analisi continuano e si segnala che i depositi di uranio arricchito rimangono intatti e le centrifughe sono perlopiù funzionanti.
Dettagli sui raids
I raid hanno avuto un impatto limitato sull’efficacia complessiva del programma nucleare iraniano. Teheran avrebbe già spostato una parte significativa dell’uranio arricchito prima degli attacchi, mantenendo così le sue scorte sostanzialmente integre.
La reazione della Casa Bianca
La Casa Bianca ha contestato la valutazione dell’intelligence, definendola errata e sostenendo che fosse stata trapelata da un funzionario anonimo. La portavoce Karoline Leavitt ha accusato la CNN di tentare di screditare l’amministrazione Trump e le forze armate coinvolte nell’operazione.
Il parere dell’intelligence israeliana
Anche l’intelligence israeliana conferma che i raid non hanno annientato completamente il programma nucleare iraniano; piuttosto, lo hanno semplicemente ritardato nel tempo.
Trump contro la CNN
Trump ha espresso il suo disappunto nei confronti della CNN per aver messo in dubbio l’efficacia degli attacchi aerei. Ha sottolineato il successo delle operazioni militari e ha richiesto scuse per i piloti coinvolti nella missione.
- Donald Trump, Presidente degli Stati Uniti
- Karoline Leavitt, Portavoce della Casa Bianca
- Dorothy Shea, Inviata statunitense ad interim alle Nazioni Unite
- CNN, Rete di notizie coinvolta nella polemica
- Intelligence israeliana, Fonte di valutazioni sul programma nucleare iraniano
- Piloti dei bombardieri B-2, Esecutori dei raid aerei su siti iraniani