Plasmaderivati: innovazione rapida e meno costosa secondo Lecci della Sda Bocconi

Il tema della fornitura di servizi in ambito sanitario sta guadagnando sempre più attenzione, con particolare riferimento alla necessità di rendere l’innovazione nel settore biofarmaceutico più accessibile e sostenibile. Recentemente, Francesca Lecci, docente associato presso la Sda Bocconi, ha condiviso le sue osservazioni durante un panel dedicato ai biofarmaci e ai plasmaderivati, sottolineando l’importanza di sviluppare modelli innovativi che possano facilitare questo processo.
l’innovazione nel settore biofarmaceutico
Lecci ha evidenziato come il sistema pubblico attuale non disponga delle risorse necessarie per supportare un’innovazione rapida e a costi contenuti. Secondo le sue parole, è fondamentale passare dalla semplice fornitura di beni alla creazione di servizi integrati. Questo approccio potrebbe consentire una gestione più efficiente delle spese sanitarie, distribuendole su un arco temporale esteso.
esempi virtuosi in italia
In Italia esistono già esempi significativi di collaborazione tra centri di ricerca pubblici e privati, come il Biopolo toscano e il Kilometro rosso a Bergamo. Queste iniziative mirano a creare ecosistemi favorevoli all’innovazione:
- Biopolo toscano
- Kilometro rosso di Bergamo
- MIND a Milano
la necessità di risk sharing
Lecci ha anche sottolineato l’importanza del risk sharing, ovvero la condivisione dei rischi tra i vari attori coinvolti nell’innovazione sanitaria. Questo approccio permetterebbe una maggiore integrazione tra le diverse realtà operative nel settore della salute.
conclusioni sull’accesso equo all’innovazione
L’intervento di Francesca Lecci si è inserito in un contesto più ampio dedicato all’accesso equo alle innovazioni nel campo dei biofarmaci e plasmaderivati, promuovendo un dibattito necessario per affrontare le sfide future del settore sanitario.