Pescara, morto dopo arresto con taser: tre indagati per rissa e aggressione

Malore in Questura e morte di Riccardo Zappone
Un tragico evento ha colpito la comunità di San Giovanni Teatino, dove un giovane di 30 anni, Riccardo Zappone, è deceduto a Pescara dopo aver accusato un malore mentre si trovava in stato di fermo presso la Questura. La famiglia del ragazzo ha descritto Riccardo come una persona fragile che necessitava di aiuto.
Dinamica dei fatti
Secondo le ricostruzioni, il giovane era andato a Pescara per visitare l’officina di alcuni familiari e avrebbe mostrato comportamenti aggressivi. Durante l’intervento della polizia, sarebbe stato immobilizzato con un taser poiché opponeva resistenza. Dopo essere stato trasferito nelle camere di sicurezza per le procedure di identificazione, ha cominciato a sentirsi male. I tentativi di rianimazione da parte dei sanitari sono stati purtroppo vani.
Indagini sul pestaggio
Tre individui coinvolti nel pestaggio sono attualmente sotto indagine per lesioni personali aggravate. Le autorità stanno lavorando per chiarire ogni aspetto della giornata fatale e stabilire eventuali responsabilità legali.
Autopsia e cause del decesso
L’autopsia effettuata dal medico legale Cristian D’Ovidio rappresenta un momento cruciale per comprendere le cause della morte del giovane. Si cerca di determinare se vi sia stata correlazione tra le violenze subite e l’arresto cardiaco o se il taser abbia avuto un ruolo decisivo nell’accaduto.
Profilo di Riccardo Zappone
La famiglia ha voluto chiarire il profilo del giovane, evidenziando che non aveva precedenti penali e sottolineando la sua natura gentile: “Nostro figlio era buono e fragile, sempre supportato da noi e dalle istituzioni”. La famiglia desidera che la memoria di Riccardo venga rispettata senza strumentalizzazioni.
- Riccardo Zappone – Vittima
- Cittadini coinvolti – Tre uomini indagati (61, 55 e 37 anni)
- Medico legale – Cristian D’Ovidio (responsabile dell’autopsia)
- Forze dell’ordine – Polizia intervenuta durante l’incidente