Operazione ragnatela in ucraina: la nuova sfida della russia e le possibili reazioni di putin

l’attacco ucraino ai danni degli aeroporti militari russi
Le recenti azioni militari tra Ucraina e Russia evidenziano un’escalation significativa nel conflitto. In particolare, l’Ucraina ha condotto un attacco a sorpresa che ha colpito quattro aeroporti militari russi, causando la distruzione di 41 cacciabombardieri. Questo evento è stato descritto da alcuni come la “Pearl Harbor” di Putin, suscitando timori per una possibile reazione del Cremlino.
l’attacco strategico dell’ucraina
L’operazione condotta dall’Ucraina è stata pianificata con precisione. Grazie a un attacco mirato effettuato con droni, sono stati distrutti numerosi bombardieri strategici (Tu-95 e Tu-22m3) e velivoli di sorveglianza A-50, simili agli Awacs. Questi mezzi sono stati colpiti mentre si trovavano a terra in diverse basi russe, inclusa quella di Belaya in Siberia orientale.
- Cacciabombardieri Tu-95
- Cacciabombardieri Tu-22m3
- Velivoli di sorveglianza A-50
l’operazione ragnatela e le conseguenze per la russia
L’operazione, denominata Operazione Ragnatela, è stata orchestrata da Vasyl Malyuk, il capo dei servizi segreti ucraini (Sbu). Utilizzando droni economici e camion adattati come piattaforme mobili per il lancio, l’attacco ha avuto successo nel colpire obiettivi strategici. Gli esperti ritengono che i danni inflitti siano significativi: ci vorranno anni e costi elevati stimati tra i 4 e i 7 miliardi di euro per ripristinare le capacità aeronautiche russe.
Sebbene tali perdite non influenzino immediatamente la posizione della Russia sul campo di battaglia, esse compromettono le sue capacità strategiche globali e riducono la sua potenza militare complessiva in Eurasia. Si attende ora una risposta da parte del presidente Putin, con alcune speculazioni su possibili misure estreme.
- Danni ai bombardieri strategici russi
- Aumento delle spese militari per la Russia
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