Mutui più leggeri e risparmi: scopri cosa sta succedendo in Italia

mutui in calo e risparmio in crescita nel 2025
Il 2025 si presenta come un anno caratterizzato da significativi cambiamenti economici, soprattutto nel settore dei mutui. Le tensioni internazionali, che spaziano da conflitti armati a guerre commerciali, continuano a generare una forte incertezza e limitano la propensione degli italiani ad investire. Nonostante la diminuzione dei tassi di interesse grazie alle politiche della BCE, la domanda di finanziamenti in Italia rimane piuttosto contenuta.
un contesto economico in evoluzione
Secondo il rapporto mensile dell’ABI di giugno, i tassi medi sui mutui per l’acquisto di immobili sono scesi al 3,19%, mentre quelli per i prestiti alle imprese hanno raggiunto il 3,64%. Gianfranco Torriero, vice direttore generale vicario dell’ABI, ha dichiarato che le tensioni stanno diminuendo e che vi è un lieve miglioramento nella dinamica dei finanziamenti. Ha sottolineato l’importanza di attuare politiche adeguate per affrontare l’incertezza presente nell’economia italiana.
L’economia nazionale continua a muoversi con cautela; Torriero ha evidenziato che la stabilità è fondamentale per incentivare gli investimenti e facilitare decisioni aziendali più serene.
cresce il risparmio: oltre 6.000 miliardi
A dispetto dei tassi d’interesse ridotti, gli italiani tendono a privilegiare il risparmio. Nel mese di maggio, la raccolta diretta ha mostrato una crescita del 2,9%, mentre quella indiretta – relativa agli investimenti in titoli – ha registrato un incremento pari a 121,4 miliardi rispetto all’anno precedente. Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, ha affermato che il risparmio delle famiglie italiane rappresenta una colonna portante del sistema economico e richiede costante attenzione.
La ricchezza finanziaria complessiva ha superato i 6.030 miliardi di euro, segnando un aumento del 4,3% annuo e del 29,3% rispetto al 2019. I fondi comuni di investimento hanno visto un incremento del 17,6%, mentre Bot e Btp sono passati da 431 a 493 miliardi. Questo scenario dimostra chiaramente come gli italiani continuino a preferire approcci improntati alla prudenza e stabilità nonostante le opportunità offerte dai mutui più convenienti.