Iran minaccia chiusura del stretto di Hormuz, peccato per il 25% del petrolio mondiale

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minacce all’apertura dello stretto di hormuz

Recenti dichiarazioni provenienti dall’Iran hanno messo in evidenza la possibilità di chiudere lo stretto di Hormuz alla navigazione. Questa minaccia è stata espressa da Behnam Saeedi, membro del Comitato per la sicurezza nazionale del Parlamento iraniano, il quale ha sottolineato che l’Iran possiede diverse opzioni per reagire agli attacchi esterni, in particolare quelli provenienti da Israele.

possibili scenari di chiusura

Saeedi ha affermato che la chiusura dello stretto di Hormuz rappresenta una delle potenziali risposte dell’Iran. Un altro parlamentare, Ali Yazdikhah, ha aggiunto che l’Iran continuerà a garantire la libera navigazione fino a quando i suoi interessi nazionali non saranno minacciati. Yazdikhah ha inoltre dichiarato che se gli Stati Uniti dovessero intervenire militarmente a sostegno di Israele, l’Iran si riserverebbe il diritto di ostacolare il transito commerciale degli Stati Uniti e dei paesi occidentali.

la rotta strategica del petrolio

Lo stretto di Hormuz costituisce un’importante via marittima per il trasporto di petrolio e gas naturale liquefatto (GNL). Questo corridoio marittimo collega il Golfo Persico con il Golfo dell’Oman e il Mar Arabico. La maggior parte delle esportazioni di petrolio e GNL da paesi come Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Iraq e Qatar transitano attraverso questa rotta.

dati sul transito nel 2024

Secondo la U.S. Energy Information Administration, nel 2024 sono stati trasportati mediamente 20 milioni di barili di greggio al giorno attraverso lo stretto. Questo flusso rappresenta circa un quinto del commercio globale di GNL. L’Agenzia internazionale per l’energia ha indicato che lo stretto è responsabile della fuoriuscita dal Golfo per circa il 25% delle forniture mondiali di petrolio; qualsiasi chiusura temporanea avrebbe ripercussioni significative sui mercati energetici.

incidenti passati e alternative

In passato ci sono stati episodi in cui le petroliere sono state sequestrate dai Guardiani della Rivoluzione iraniani. In risposta alle tensioni regionali, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita hanno esplorato rotte alternative per bypassare lo stretto tramite la costruzione di oleodotti.