Germania aumenta i bunker: piano anti-russo per un milione di persone

Germania: preparativi per un possibile attacco russo e costruzione di bunker per la popolazione
La Germania, storicamente caratterizzata da stabilità, si trova ora a dover affrontare nuove sfide geopolitiche. La recente invasione russa dell’Ucraina ha riacceso timori latenti, spingendo Berlino a riconsiderare le proprie misure di difesa civile e a rafforzare la preparazione della popolazione in caso di emergenze.
Durante il periodo della Guerra Fredda, il territorio tedesco era costellato di rifugi antiatomici. Attualmente, però, risultano operativi meno di 600 bunker, capaci di accogliere solo una frazione degli oltre 83 milioni di abitanti. Questi numeri sono decisamente inferiori rispetto ai livelli di sicurezza garantiti in altri Paesi come la Finlandia, dove quasi l’intera popolazione può trovare riparo nei rifugi antiaerei.
Piano di riconversione delle infrastrutture esistenti
Ralph Tiesler, direttore dell’Ufficio federale per la protezione civile, ha annunciato che l’obiettivo è quello di “creare rapidamente spazio per un milione di persone”. Questo sarà realizzato attraverso la trasformazione di infrastrutture già esistenti: stazioni della metropolitana, garage sotterranei e cantine pubbliche verranno convertiti in rifugi.
Il piano non si limita alla sola protezione fisica; prevede anche il ripristino delle sirene d’allerta e l’aggiornamento dei sistemi comunicativi. Inoltre, i cittadini sono invitati a munirsi di scorte personali alimentari e idriche sufficienti per almeno 10 giorni, un richiamo alle pratiche risalenti alla Guerra Fredda.
Piano d’investimento strategico entro quattro anni
L’iniziativa è articolata in diverse fasi con investimenti iniziali stimati in 10 miliardi di euro, che potrebbero estendersi fino a 30 miliardi nel prossimo decennio grazie alla temporanea sospensione del vincolo sul debito pubblico tedesco.
L’allerta finale è chiara: secondo le autorità tedesche, un attacco russo potrebbe concretizzarsi entro i prossimi quattro anni. Non si tratta più soltanto di speculazioni ma della necessità urgente di pianificazione strategica. La corsa ai bunker rappresenta quindi una risposta pragmatica all’incertezza globale attuale.